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Viterbo - Daniele Malerba replica a Marcello Meroi
"L'Inghilterra stupefatta da ciò che in Italia è normale"
Viterbo - 30 giugno 2009 - ore 3,30

Il manifesto elettorale di Patrizia D'Addario
Riceviamo e pubblichiamo - Leggendo questa mattina Tusciaweb mi sono imbattuto sul corsivo di Marcello Meroi.
Sempre interessantissimo e pieno di spunti: questa volta mi sovvengono due o tre critiche.

Come sottolinea Marcello Meroi, l’Inghilterra sta auspicando una caduta del Governo Berlusconi in tempi brevi, caduta che dovrebbe avvenire all’indomani dei numerosi scandali “rosa” che hanno colpito il nostro presidente del consiglio.

Lungi dal criticare il primo ministro, già ampiamente attaccato in altre sedi, mi preme dipingere l’Inghilterra con colori leggermente differenti da quelli utilizzati nel corsivo.

Dopo nove mesi passati a vivere in Regno Unito mi sono reso conto che noi italiani siamo animati da alcuni stereotipi nei confronti dei nostri lontani (lontanissimi) cugini: “non amano il nostro Paese, non stimano particolarmente il nostro popolo, non gradiscono i governi che non siano “politically correct” e cioè schierati dalla parte del Labour Party”.

In realtà, al momento, moltissimi giornali inglesi, compreso il “The Guardian”, storicamente schierato con la sinistra britannica, non difendono affatto il loro governo Labour sottoposto a grandissime sollecitazioni.

Al contrario, David Cameron (il leader, giovanissimo, del partito di Centrodestra) sembra recuperare punti su tutti gli organi di stampa, da quelli progressisti a quelli liberali.

Come già notato nelle righe precedenti, gli inglesi si trovano a combattere con uno dei più grandi problemi dell’ultimo secolo: i rimborsi spese gonfiati.

Il marito di una ministra del Governo di sua maestà ha sventuratamente acquistato un film hard per poi chiedere un rimborso sulla nota spese della moglie (70 Euro). Il risultato? 5 ministri dimessi, 2 rimpasti di governo, lo speaker della camera costretto a tornare a casa con la coda fra le gambe.

Gli inglesi non stanno facendo mistero dei loro problemi e anzi, li risolvono in maniera del tutto trasparente e autoironica, esportando nel mondo le loro difficoltà e facendosi, se vogliamo, prendere in giro.
Quanto viene detto sulla classe partitica, morta e lontana dal cittadino, è vero: in maniera bipartisan.

Un Pdl e un Pd inesistenti, una televisione gestita partiticamente (e sto parlando solamente della Rai) che ci offre surrogati di dibattito, giornali affidati ai partiti quanto alle lobby (che esistono anche in Italia, tra l’altro).

La stampa inglese non sta criticando l’Italia senza guardare ai suoi problemi; il giornalista anglosassone guarda al suo problema (70 Euro di nota spese per l’acquisto di un film porno) e non capisce ciò che in Italia è normale (nuovamente, in maniera bipartisan): il festino a base di coca dell’onorevole, il portavoce del primo ministro che esce in macchina per andare a lucciole, il presidente del consiglio che organizza feste per i suoi ospiti a base di donne in topless poi soprannominato “utilizzatore finale” dai suoi avvocati.

Se il giornalista inglese può permettersi di analizzare i problemi italiani, potrebbe un reporter italiano anche solo tentare di criticare un rimborso spese di 70 euro senza uscirne sfigurato?

La stampa del Regno, probabilmente per asimmetrie culturali, analizza. Rimane basita, dunque scrive.

Se i nostri politici fossero attori di teatro (e forse un po’ lo sono) saprebbero che ogni auditorio ha differenti caratteristiche: quello inglese è un pubblico attento, non solo allo spettacolo anglosassone ma anche a quello internazionale che, per nostra sfortuna, è sconsideratamente povero.

Daniele Malerba

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