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Viterbo - Santa Barbara - Lettera aperta di un cittadino
Ma perché la rotonda non s'è fatta dove è lo svincolo?
Viterbo - 30 giugno 2009 - ore 3,30

Riceviamo e pubblichiamo - Gentilissimo direttore,

a parte la nota di colore di vedere l'assessore Arena, in grande spolvero, su tutti i giornali cartacei e non (faccio sommessamente notare che un altro politico, di parte opposta, fu ironicamente soprannominato "inaugurator" e attualmente fa la vita da ex-segretario di partito), vorrei sottoporle un paio di ragionamenti sugli ultimi lavori fatti e da farsi a Viterbo.

Primo: il rifacimento di corso Italia. Vede, caro direttore, io al Corso ci lavoro e ho visto come è stata rifatta la pavimentazione. Ho un vanto: provengo da una famiglia di scalpellini che posavano le "chianche" ovvero le lastre di pietra delle strade e sono anziano abbastanza per ricordarmi di come si faceva quel lavoro.

Facciamo una scommessa: se Corso Italia verrà lasciato aperto al traffico commerciale e dei Suv come è stato fatto finora, la tenuta dei sampietrini potrebbe non arrivare neppure a Santa Rosa (come data di quest'anno, intendo).

Se fra un anno i sampietrini saranno tutti al loro posto, chapeau all'assessore... e le riscriverò per rendergli pubblicamente onore (contando sempre sulla sua cortese ospitalità).  Ah, dimenticavo... a Viterbo non c'è solo Corso Italia, ma pure via Vico Squarano, dove c'ho rimesso una coppia di ammortizzatori (155 euro e passa la paura... peccato non aver fatto fare i rilievi dalla polizia urbana, sennò quegli euro me li pagava il Comune di Viterbo), per non parlare delle altre vie del centro dove i sampietrini sembrano i denti allentati di uno che ha preso tanti cazzotti sul muso.

Caro assessore, si faccia un giro in bici o in motorino a via San Pietro e a Pianoscarano e sentirà che musica sotto le ruote (fanno un ciccheteciacchete che mette paura... ), sempre che eviti di cadere dentro un fosso lasciato dai sampietrini mancanti.

Secondo: la rotonda di Santa Barbara. Si poteva fare benissimo dov'è l'attuale svincolo ma, com'è e come non è, verrà fatta quasi cinquecento metri più in là.

Per farla dov'è l'attuale svincolo bastava tagliare un pezzetto del terreno che fa attualmente da limite e ci veniva una "signora" rotonda senza bisogno di tracciare nuove strade e creare disagio di rumore e scarichi a chi ci abita da decenni e si vedrà passare sotto le finestre un traffico enorme.

Un uccellino mi sussurra che quell'angolo di terreno che sarebbe stato tagliato dove si trova l'attuale svincolo, sta molto a cuore, di certo per motivi esclusivamente affettivi, a qualcuno che, probabilmente, è riuscito a farsi ascoltare da "chi" decide "cosa".

Così come pure è probabile che sia riuscito a farsi ascoltare, sempre facendo presente ragioni esclusivamente affettive, chi possiede i terreni che avrebbero consentito un utilissimo accesso del quartiere di Santa Barbara al semi-anello: infatti lo svincolo che avrebbe davvero messo il quartiere in collegamento con il resto della città, non c'è (e chissà se ci sarà mai...).

Si sa che un terreno può racchiudere tanti ricordi: per me una vignarella che si trova in Puglia vale più di un lotto edificabile al centro di Milano, e ci sono delle ragioni che solo il cuore può comprendere (compreso il cuore degli amministratori pubblici, ovvio).

Deve essere andata così anche per quei terreni al limite di Santa Barbara. Sa, caro direttore, come ho fatto a supporre quanto sopra detto? Non ho fatto nessuna indagine segreta: basta guardare dall'alto Viterbo con Google Maps e fare un salto all'Agenzia del Territorio (ovvero l'ex Catasto) e, volendo, si riescono a vedere tante cose.

Antonio Padula

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