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Viterbo - 195esimo anniversario della fondazione del corpo dei carabinieri - Il comandante Giorgio Dino Guida fa un bilancio dell'attività dell'arma
2265 casi risolti, 693 arresti
Viterbo - 5 giugno 2009 - ore 13,09

Video - Anniversario dell'Arma

Il comandante Giorgio Dino Guida

Pubblichiamo uno stralcio dell'intervento del comandante provinciale dei carabinieri Giorgio Dino Guida, pronunciato in occasione del195esimo anniversario di fondazione dell'arma -

A tutti i presenti, signori e signore, benvenuti alla celebrazione del centonovantacinquesimo Annuale della Fondazione dell’Arma dei Carabinieri!

Non posso a questo punto non ricordare le vittime della recente tragedia abruzzese e l’impegno di tutte le Forze messe in campo dallo Stato per soccorrere quelle popolazioni. La storia si è ripetuta, come in Friuli e in Irpinia, anche in terra abruzzese i carabinieri, nell’immane disastro, hanno eretto sulle tende delle loro stazioni lo stemma dello Stato.

Carabinieri, sono passati centonovantacinque anni da quando, con le “Regie Patenti” del 13 luglio 1814, il Re Vittorio Emanuele nella riorganizzazione di un solido esercito, volle costituire un’istituzione che surrogasse quella della gendarmeria, lasciata in retaggio dalla dominazione francese.

Un corpo che, come aveva appunto svolto la gendarmeria napoleonica, sapesse svolgere le più eclettiche mansioni: da quelle guerresche a quelle d’ordine, da quelle militari a quelle civili. Per raggiungere tale obiettivo primo parametro era quello della scelta dei militari che doveva ricadere, come indicato nel documento di istituzione, su quelli che garantissero buona condotta e saviezza distinti.

Non passò molto da quella data ed il 6 luglio 1815, davanti alle fortificazioni di Grenoble, i Carabinieri mossero il loro passo dalla parte da dove arrivavano i rumori della battaglia, è il loro battesimo del fuoco. Il giovane sottotenente leva la sciabola: Passo, trotto, galoppo… Un urlo. I Carabinieri caricano!

Da quel momento epico e vittorioso i Carabinieri hanno continuato e continuano ad onorare quel pennacchio rosso e turchino ed il suo particolare significato: rosso per l’ardire, il coraggio e il sacrificio; turchino per il valore, la fedeltà e la patria. La fedeltà, punto cardine che orienta il percorso e la vita del Carabiniere, è contenuta anche in quel motto, scritto con il sangue dei nostri martiri, sullo Stemma Araldico dell’Arma dei Carabinieri: NEI SECOLI FEDELE.

La data del 5 giugno non è casuale, infatti il 5 giugno 1920 la Bandiera dell'Arma fu insignita della prima Medaglia d'Oro al Valore Militare, delle tre ricevute, per la partecipazione dei Carabinieri alla Prima Guerra Mondiale, un altissimo riconoscimento che premiava l’abnegazione, i sacrifici, il sangue profusi dai Carabinieri durante la Grande Guerra.

La motivazione breve e semplice ma densa di significati: Rinnovellò le sue più fiere tradizioni con innumerevoli prove di tenace attaccamento al dovere e di fulgido eroismo, dando validissimo contributo alla radiosa vittoria delle armi d'Italia". (1915 - 1918).

Il martirio dei militari dell’Arma, dalla sua Fondazione passando per le Grandi Guerre e la lotta al terrorismo, fino ai giorni nostri. Tutti accomunati da un medesimo ideale. Non posso non pensare che la gran parte di quei Caduti, non ebbero il culto sollecito dei loro cari, né un fiore deposto ad immediato ricordo: perché erano originari di terre lontane, perché non avevano combattuto in difesa di un loro particolare interesse o di un loro campanile; perché erano davvero cittadini di una più grande terra, l’Italia, e difensori di una più grande bandiera, quella tricolore.

Anche Viterbo ha avuto i suoi Carabinieri martiri, era l’11 agosto 1980 presso la località Ponte dei Cetti, dove avvenne il martirio del Brigadiere Pietro Cuzzoli e dell’Appuntato Ippolito Cortellessa, vittime della incomprensibile logica terroristica.

A questi due militari, decorati della Medaglia d’Oro al Valor Militare, è intitolata questa Caserma ed oggi nel momento del ricordo, quello degli onori ai caduti, apporremo una corona su quella stele posta all’interno del Comando, un monito giornaliero su quelli che sono i rischi ma anche i doveri della nostra vita in uniforme.

La chiusura di un anno di intenso lavoro è il momento dei bilanci, di verificare quanto si è raccolto rispetto al seminato.

Per questo oggi, il giorno della Festa dell’Arma, rendo pubblici alcuni dati, un quadro sintetico della attività della nostra Istituzione; Noi Carabinieri non desideriamo meriti o elogi, ma è giusto informare il nostro primo referente che è il cittadino qui rappresentato ad ogni livello.

Nell’anno 2008 l’arma ha proceduto nella competenza per 298 delitti in più rispetto all’anno precedente, riuscendo a scoprire gli autori in 2265 casi contro i 1887 scoperti del 2007.

Le persone dichiarate in stato di arresto sono passate da 640 a 693, mentre quelle deferite in stato di libertà sono passate da 1282 a 1651, confermando il positivo rapporto tra i reati perseguiti e quelli scoperti.

Nel campo della sempre più serrata lotta alla droga, i delitti perseguiti sono stati 252, con il sequestro di circa 120 chilogrammi di sostanze stupefacenti varie e l’arresto di 178 persone.

Nel corso dei servizi inerenti la circolazione stradale, l’Arma ha rilevato quasi 1.000 incidenti stradali.

Ben 195 persone sono state deferite nella lotta alla guida in stato di ebbrezza e sotto gli effetti delle sostanze stupefacenti. In tale campo massimo è stato lo sforzo, dotando ogni Comando Compagnia di sofisticata strumentazione per la misurazione del tasso alcolico, al fine di scongiurare e prevenire anche sulle nostre strade il fenomeno delle stragi del sabato sera.

Le nostre Centrali Operative, motore e supporto delle attività esterne, nel 2008 hanno ricevuto e gestito 10.914 richieste di intervento al numero 112 con altrettanti e risolutivi interventi in favore dei richiedenti.

Tra le varie attività mi preme ricordare soprattutto la silenziosa e diuturna opera che viene svolta attraverso il controllo del territorio, uno dei compiti fondamentali dell’Arma, per il quale questo Comando Provinciale - attraverso tutte le sue unità - ha profuso oltre 50.000 servizi svolti in ogni condizione climatica ed in ogni parte del territorio della giurisdizione.

La sicurezza, comunque, non può limitarsi al presidio del territorio. Si deve ottenere promuovendo l’interazione tra i cittadini e le Forze dell’Ordine al fine di convincere che la vicinanza e la confidenza reciproca sono gli elementi in grado di migliorare la qualità stessa della sicurezza.


I riconoscimenti agli uomini dell'arma

Encomio Semplice del Comandante della Regione Carabinieri Lazio concesso a: Maresciallo Capo Sandro LO GIUDICE
“COMANDANTE DI STAZIONE DISTACCATA, LIBERO DAL SERVIZIO, INTERVENUTO UNITAMENTE A MILITARI DIPENDENTI PRESSO UN ISTITUTO DI CREDITO OVE ERA IN CORSO UNA RAPINA AD OPERA DI DUE MALVIVENTI ARMATI DI TAGLIERINO, DOPO AVER ATTESO IL MOMENTO PIU’ OPPORTUNO PER AGIRE AL FINE DI NON DETERMINARE UN GRAVE PERICOLO ALL’INCOLUMITA’ DEGLI ASTANTI, EVIDENZIANDO COSCIENTE APPREZZAMENTO DEL PERICOLO, CORAGGIO E FERMA DETERMINAZIONE, NON ESITAVA AD AFFRONTARE I PREVENUTI, RIUSCENDO A DISARMARLI E TRARLI IN ARRESTO. L’OPERAZIONE SI CONCLUDEVA CON IL RECUPERO DELL’INTERO BOTTINO, IL SEQUESTRO DELLE ARMI BIANCHE, DEL MATERIALE PER IL TRAVISAMENTO E DELL’AUTOVETTURA UTILIZZATA DAI CRIMINALI ”””.
Orte, 26 novembre 2008

Encomio Semplice del Comandante della Regione Carabinieri Lazio concesso a:
Appuntato Scelto Enrico PORTA
Appuntato Andrea DI MATTEO
Carabiniere Alfredo SCOGNAMIGLIO
“ADDETTO A STAZIONE DISTACCATA, NEL CORSO DI SERVIZIO PERLUSTRATIVO, INTERVENIVA UNITAMENTE AL PROPRIO COMANDANTE ED ALTRI COMMILITONI PRESSO UN ISTITUTO DI CREDITO OVE ERA IN CORSO UNA RAPINA AD OPERA DI DUE MALVIVENTI ARMATI DI TAGLIERINO, DOPO AVER ATTESO IL MOMENTO PIU’ OPPORTUNO PER AGIRE AL FINE DI NON DETERMINARE UN GRAVE PERICOLO ALL’INCOLUMITA’ DEGLI ASTANTI, EVIDENZIANDO COSCIENTE APPREZZAMENTO DEL PERICOLO, CORAGGIO E FERMA DETERMINAZIONE, NON ESITAVA AD AFFRONTARE I PREVENUTI, RIUSCENDO A DISARMARLI E TRARLI IN ARRESTO. L’OPERAZIONE SI CONCLUDEVA CON IL RECUPERO DELL’INTERO BOTTINO, IL SEQUESTRO DELLE ARMI BIANCHE, DEL MATERIALE PER IL TRAVISAMENTO E DELL’AUTOVETTURA UTILIZZATA DAI CRIMINALI ”””.
Orte, 26 novembre 2008

Encomio Semplice del Comandante della Regione Carabinieri Lazio concesso a:
Maresciallo Capo Sebastiano Aldo MACHEDA
Carabiniere Ettore CARLONI
“ADDETTO A STAZIONE DISTACCATA, IN SERVIZIO DI PERLUSTRAZIONE UNITAMENTE AD ALTRO COMMILITONE, AVUTA NOTIZIA DI UNA RAPINA AD OPERA DI DUE INDIVIDUI ARMATI DI PISTOLA AI DANNI DI UN UFFICIO POSTALE, DANDO PROVA DI ELEVATA PROFESSIONALITA’, NON COMUNE SENSO DEL DOVERE E FERMA DETERMINAZIONE, NON ESITAVA AD INTERVENIRE, RIUSCENDO A LOCALIZZARE E TRARRE IN ARRESTO I RAPINATORI MENTRE TENTAVANO DI DILEGUARSI A BORDO DI UN’AUTOVETTURA. L’OPERAZIONE SI CONCLUDEVA CON IL FERMO DEI MALVIVENTI, IL RECUPERO DELL’INTERA REFURTIVA ED IL SEQUESTRO DI UNA PISTOLA. ”.
Orte, 28 dicembre 2007


La Stazione dei Carabinieri è l’unità che, da 195 anni, esprime un’attività di controllo aderente alle necessità della gente e che più concretizza il concetto moderno della “polizia di comunità”.
Il Maresciallo Comandante di Stazione è da sempre un sicuro riferimento per la popolazione, ed è la figura che, nell’immaginario collettivo, rappresenta maggiormente l’attività sociale del Carabiniere.
Verranno ora consegnati dei riconoscimenti a due Comandanti di Stazione distintisi nell’attività istituzionale.
Lettera di apprezzamento del Signor Comandante della Regione Carabinieri Lazio a:
Mar.A.s.UPS Paolo LONERO, Comandante della Stazione Carabinieri di Soriano nel Cimino;
Mar.Capo Sebastiano ZAMPONE, Comandante della Stazione Carabinieri di Cellere.

Lettera di apprezzamento del Comandante della Regione Carabinieri Lazio concessa al:
Appuntato Scelto Vincenzo DI TOFANO, addetto alla Stazione di Vetralla
““ESPRIMO IL MIO APPREZZAMENTO PER LA PROFESSIONALITA’ E L’ACUME INVESTIGATIVO CHE LA SIGNORIA VOSTRA HA FORNITO NEL CORSO DELAL COMPLESSA INDAGINE CHE CONSENTIVA DI DISARTICOLARE UNA ORGANIZZAZIONE CRIMINALE DEDITA AL TRAFFICO DI SOSTANZE STUPEFACENTI ED ALLA COMMISSIONE DI TRUFFE IN DANNO DI ISTITUTI DI CREDITO. L’OPERAZIONE RACCOGLIEVA IL PLAUSO DELLE AUTORITA’ ISTITUZIONALI LOCALI E DELLA POPOLAZIONE, CONTRIBUENDO AD ESALTARE ULTERIORMENTE IL PRESTIGIO DELL’ARMA””.

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