Riceviamo e pubblichiamo - Ci sono antenne di telefonia mobile a Viterbo la cui installazione suscita clamore e attenzione.
Ce ne sono altre invece, non meno pericolose, che cadono rapidamente nel dimenticatoio, ed è questo il caso dell’antenna di Via Vicenza 78.
I residenti piuttosto perplessi se ne chiedono la ragione e, per il momento, sono giunti a due imbarazzanti conclusioni e cioè che l’attenzione e l’interesse dipendono, da un lato, dagli sponsor politici che riesce a procurarsi che si oppone all’antenna, e dall’altro dalla vivacità delle proteste dei residenti interessati.
Da questo se ne deduce che, per quanto sorprendente possa apparire, la tutela della salute pubblica è in realtà un mero oggetto di conservazione o di ricerca di consenso elettorale e che laddove il tessuto sociale del quartiere è, per i più diversi motivi, poco coeso, chi dovrebbe controllare si sente autorizzato a guardare altrove, facendosi di fatto debole con i forti e forte con i deboli.
E così nel frattempo i residenti, sempre più sfiduciati, sono costretti a costatare che ci sono leggi a salvaguardia del diritto di un condominio di installare un’antenna di telefonia sul tetto, quasi come fosse una serra per fiori, che ci sono altre che permettono alle compagnie telefoniche di farlo anche a ridosso delle abitazioni, ma che sembrano invece esserci ben poche tutele per coloro i quali, per caso e per disgrazia, si trovano improvvisamente a vivere in un appartamento con vista, ravvicinata sull’antenna s’intende.
E sottolineiamo sembrano perché i residenti dei Cappuccini, figli evidentemente di un’antenna minore, si stanno anche domandando, guardandosi intorno, se è proprio che vero che tutti i viterbesi sono uguali davanti alle antenne. Di questo però parleremo un’altra volta.
Gli Antennati dei Cappuccini
