:::::    
Logo TusciaWeb
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Civitavecchia | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | TusciawebTV | Velina | Nonsololibri
Tutto casa  Tutto vacanze Tutto automobili  Tutto viaggi


Viterbo - Nel mirino della Cgil
Tutte le difficoltà delle poste centrali
Viterbo - 5 giugno 2009 - ore 11,00

Riceviamo e pubblichiamo
- Poste Italiane continua a scaricare le proprie difficoltà organizzative sui propri lavoratori e sui cittadini-utenti.

I lavoratori sono costretti a fare frontre alle carenze di personale negli uffici postali con un impegno massacrante che sempre più spesso si tramuta in continui disservizi verso gli utenti che non trovano niente di meglio che scaricare sui lavoratori le loro ire nei confronti dei disservizi.

Prendiamo l’esempio dell’Ufficio di Viterbo Centro.

Qualche tempo fa questo ufficio è stato sottoposto ad una completa ristrutturazione.

Inaugurato in pompa magna, essendo uno dei pochi uffici certificati per la qualità, è stato ristrutturato senza lesinare sui costi e predisponendo un ufficio apposito per i clienti Pt-bisness.

La missione che si proponeva l’azienda era, accanto a quella di migliorare il servizio per i clienti, fornire un servizio dedicato agli studi professionali e alle aziende tale da incentivare la produttività e redditività dell’azienda.

Tanta acqua è passata sotto i ponti di Poste Italiane, ma l’atteggiamento aziendale anziché migliorare la qualità del servizio nei confronti degli utenti và di giorno in giorno peggiorando.

La forte carenza di personale, l’approssimazione nella formazione degli operatori, le fortissime pressioni commerciali sugli operatori, stanno precipitando l’ufficio verso un baratro di sfiducia cui vengono spinti gli utenti-clienti.

Le continue rimostranze degli utenti investono soprattutto gli operatori che sono costretti a lavorare in condizioni pesantissime.

Prendiamo la settimana dal 25 al 30 maggio.

Mediamente sono stati aperti solo 3 sportelli finanziari (1 con orario part.time) al mattino e 2 al pomeriggio, 1 sportello per l’accettazione raccomandate ed 1 per la distribuzione.

Rammentiamo che l’accordo sul fabbisogno operativo della sportelleria prevedeva per gli uffici centrali l’apertura di tutte le postazioni disponibili.

Spesso gli operatori dell’ufficio dedicato ai grandi utenti ed aziende (PT-Business) vengono spostati verso gli sportelli finanziari lasciando scoperti gli sportelli dedicati, oppure si “fanno transumare” i clienti dagli sportelli finanziari agli sportelli PT- business senza nessun riguardo per i clienti già in fila e trascurando le spedizioni postali programmate.

L’unico obiettivo sembra rimasto solo quello della rincorsa alla vendita ad ogni costo di ogni tipo di prodotto, dai computer alla carta igienica, dai libri alle penne, dalle biciclette ai francobolli a seconda degli obiettivi commerciali del momento.

Dopo un grande sforzo da parte degli operatori PT-Business di fidelizzare i grandi clienti con l’emissioni di tessere personalizzate per accedere più agevolmente ai servizi dedicati si è passato all’indicazione aziendale di ritirare queste tessere speciali se i clienti non compravano “adeguatamente” i prodotti proposti di volta in volta.

Ottenedo come risultato la “fuga” di numerosi clienti verso altri uffici.

Si possono registrare continui litigi tra i clienti e gli operatori che denotano un nervosismo indotto dalla forte carenza organizzativa di questo ufficio.

Più volte abbiamo richiamato l’azienda sulla necessità di discutere dei problemi trovando soluzioni adeguate e condivise.

È stato tutto inutile, anzi dobbiamo registrare un peggioramento delle relazioni sindacali ed un conseguente accentramento spesso indebito delle funzioni di dirigenza in questo ufficio.

Abbiamo più volte richiamato l’azienda sulla necessità di una corretta formazione-continua, non solo sui prodotti, ma anche sulla gestione del cliente, ormai abbandonata da tempo.

Dobbiamo invece assistere all’invito esplicito dell’azienda ai lavoratori di partecipare ai corsi di aggiornamento fuori dall’orario di servizio, magari a casa, la sera dopo cena.

Le continue pressioni commerciali vanno avanti senza ritegno, come se la provincia di Viterbo fosse il paese di bengodi e non soffrisse come tutto il paese di questa profonda crisi economica.

Si fa presto a dire che questa è un’Azienda che basa la sua sopravvivenza sui ricavi ma, come è stato dimostrato con l’emissione dei titoli tossici, c’è il rischio, se continua a mancare la qualità nei servizi, di allontanare definitivamente i clienti dai nostri Uffici.

Sarebbe giusto, per un problema non secondario di trasparenza, sapere quanti risparmiatori sono stati investiti dall’emissione di titoli tossici nella nostra Provincia e quanti sono stati richiamati per la riconversione degli stessi (così come stabilito nella procedura di conciliazione firmata con le associazioni dei consumatori)

L’etica più volte sbandierata dalla nostra Azienda in realtà non trova albergo quando si tratta di raggiungere gli obiettivi commerciali. Vendere, vendere e vendere questo è l’unico credo orai in vigore in Poste Italiane.

Ma i diritti dei cittadini-utenti e dei lavoratori dove sono andati a finire? E la qualità del servizio ha ancora un valore per questa Azienda?

È facile per l’Azienda dichiarare che se non vendiamo ci sono a rischio i posti di lavoro e lo stipendio.

Ma i bilanci positivi sbandierati dai dirigenti valgono solo quando si devono distribuire i premi tra di loro?

È una situazione ormai patologica che riguarda tutti gli Uffici di Viterbo e della provincia.

Se l’azienda non cambierà punto di vista, se non riporterà al centro della discussione la qualità sia dei servizi sia del lavoro dei suoi dipendenti, è un’Azienda destinata a fare i conti pesantemente con questa crisi, rischiando l’abbandono definitivo dei suoi clienti.Viterbo, 5 giugno 2009

Il segretario provinciale SLC-CGIL Viterbo Carlo D'Ubaldo

Copyright 2009 TusciaWeb - Chi siamo - pi: 01829050564