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Viterbo - Riflettere sugli oggetti quotidiani tecnologici attraverso i totem
"Graffiti digitali"
Viterbo - 8 giugno 2009 - ore 15,40

Riceviamo e pubblichiamo - Sette totem polimaterici, istallazioni interattive, inducono una riflessione su oggetti quotidiani tecnologici, dominanti, radicati, necessari.

“Scienza e arte hanno in comune la sperimentazione giocosa, la gioia della scoperta di super segnali e la pretesa di essere rivelatrici di verità. Nell’arte questa pretesa riguarda principalmente l’ambito normativo mentre la scienza mira a fornire un quadro della realtà secondo una prospettiva oggettiva. E’ tuttavia difficile indicare limiti netti tra arte e scienza...”.

L’assunto di etologia umana di Eibl Eibsfeld, ipotizza contaminazioni e compenetrazioni tra scienza e arte: è il limen che Maurizio Tiberti stressa con tenacia e ironia già dagli anni ’70. Maurizio Tiberti nasce come ricercatore sui codici della comunicazione nelle sue forme grafiche più elementari.

“Pratica la ricerca come necessità dialettica con la materia ostile e sconosciuta che serve a mettere a dura prova le proprie forze…”. Per Maurizio Tiberti la “materia ostile” da indagare o è la luce che lascia segni che sottendono ai protocolli di comunicazione o sono i modelli della mente o le reti neuronali, porgendo i risultati dell’esplorazione con metafore e simboli legati al gesto e alla partecipazione.

La sperimentazione artistica nasce “dall’osservazione del reale e dal suo tradursi in modello dello stesso ed è sempre in funzione di una ipotesi tutta da verificare…” per dirla con Mimma Bresciani e consolidare l’approccio concettuale di Maurizio Tiberti.

Le istallazioni ipotizzano un percorso che si articola in uno spazio con grandi totem (legno, metallo, plastica, elettronica), presenze che interagiscono con il visitatore e portano i significati di era tecnologica. La scienza e la tecnologia non solo fonti d’ispirazione artistica. Gli oggetti tolti dal contesto consueto diventano stimolo a guardare le proprie origini, il ruolo personale e collettivo nella società, l’identità.

7 Totem in sequenza di significato e performance
Il simbolo degli avototem è un’antica eredità dei primati, lontana discendenza, a dominio e difesa della territorialità. Sull’universale di territorialità si fonda il totem; il luogo dove esso si trova viene onorato come sacro e rappresenta il centro rituale del territorio del gruppo.

Per traslato i totem esposti portano “simboli” e “segni” odierni ad indicare modalità e strumenti, protocolli e vessazioni, necessità, interazioni imprescindibili, consapevoli o automatiche.

TotemSIgn - Iconografia dei simboli per comunicare, magazzino dei segni, numeri e lettere esposti in modo randomico.

TotemNBR - Il colore diviene informazione, codice di traduzione del messaggio, dal significante del numero al relativo colore, assume l’aspetto totemico nell’alternarsi di caleidoscopiche liste alternate a numeri e relativi colori, oltre il richiamo ai Cuisenaire Rods di sempre attuale utilizzo montessoriano.

TotemCELL - Gusci di macchine per comunicare, conchiglie vuote, quasi cavità dove ancora risuonano gli echi delle parole, dei pensieri ed emozioni formulate prima nella mente, poi espresse e scambiate con un remoto ricevitore con l’aspettativa di una eventuale accoglienza.

Essi restano affissi come ex voto e divengono totem a significare l’azione, a ricordare, a materializzare, a “ringraziare” le potenziali o sperimentate capacità, passate e future del media.

TotemTAB - E’ interattivo e custode della tastiera standard dei mezzi di comunicazione, un tabernacolo che ospita un elemento sacrale; il totem reagisce alla presenza e si mostra.

TotemEMF - Il totem diviene antenna (electromagnetic field) evidenziando tattilmente con le sue linee di forza campi elettrici e campi magnetici invisibili che alimentano una comunicazione distale richiamando marcature simboliche.

TotemDISC - Nei compact-disc, i dischi magazzino, contenitori e deposito di memorie, di emozioni, di sensazioni, ci sono le portanti necessarie per comunicare suoni, immagini, segni, colori, dati.

Tali strumenti sono ascritti, bruciati, depositati e affidati. Quindi il totem diviene avototem, potente tutore del secolo, custode del noto e sapiente maestro, abile nel restituire e rigenerare, ri-attivare il nostro processo sinaptico, attingendo alla “sua memoria” costituita da gangli di plastica e di luce.

TotemGRAPH - Graffiti digitali dove pensiero e azione della comunicazione si attualizzano attraverso la composizione delle stringhe alfanumeriche sulla tastiera del media. La gestualità manuale è prima della parola, della lallazione.

I segmenti di percorso che serializzano e collegano i differenti segni di significato elementare (numeri e lettere) di una tastiera telefonica nel suo layout più noto, diventano significanti e graffiti del secolo come pittografica totemica e sono approdo, dal mezzo di comunicazione, all’icona tecnologica del media-messaggio.

Agire gli schemi motori di cui si è costituiti, indicare un’area pre-motoria, multisensoria dove il linguaggio si intreccia con attività e sensazioni, è l’idea che sottende Graffiti Digitali: è nuovo approccio filologico, mitologema rivisitato, nel nome/numero alfanumerico evocato dal gesto, “un nome un destino”, torna ad essere graffito di arcaica memoria.

Annamaria Giannandrea

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