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Tarquinia - Incontri e letture di testi, organizzati dal centro studi Francesco Grisi
Omaggio a Cardarelli a 50 anni dalla scomparsa
Viterbo - 8 giugno 2009 - ore 16,45

- Vincenzo Cardarelli a 50 anni dalla scomparsa. Il centro studi e ricerche "Francesco Grisi", diretto da Pierfranco Bruni, ricorda l'opera, il personaggio, la scrittura di Vincenzo Cardarelli nel cinquantenario della scomparsa con un incontro fissato proprio il prossimo 15 giugno, nel quale si parlerà del percorso letterario cardarelliano e si leggeranno brani e poesie in un omaggio rivolto soprattutto al poeta.

Cardarelli moriva al Policlinico di Roma il 15 giugno del 1959. Era nato a Corneto Tarquinia il 1° maggio del 1887. Il suo vero nome era Nazareno Caldarelli. Giovanissimo entrò negli ambienti giornalistici.

Lavorò alla cronaca nera dell'Avanti. L'Avanti, allora, era diretto da Leonida Bissolati. Su questo giornale firma una rubrica dal titolo "Gocce di sangue". Partecipa, sempre negli anni che precedono la prima guerra mondiale, alla redazione della rivista letteraria "Lirica".

Si incontra con letterati e poeti come Rosso di San Secondo e Arturo Onofri. Ma l'anno che lo vede protagonista sul piano della cultura è il 1919 con la nascita de "La Ronda", la quale vede la luce, anche se saltuariamente, sino al 1921.

La manifestazione si svolgerà nella sede del centro studi di Carosino (Ta), diventata ormai un laboratorio di cultura e di proposte letterarie oltre che di confronto su tematiche rivolte al contesto del Novecento. Perché ricordare Cardarelli a 50 anni dalla scomparsa?

Risponde Pierfranco Bruni: "Cardarelli è uno dei più importanti  poeti che ha segnato una linea ben precisa nel contesto del Novecento poetico italiano, attraverso codici linguistici legati alla tradizione e all'estetica della bella parola (in un costante raccordo con il sentire dell'anima).

Il poeta del lirismo, della malinconia velata, delle nostalgie ancorate ai ricordi che non si dimenticano. Un poeta che ha attraversato i generi del primo Novecento e non si è lasciato condizionare. Anzi egli stesso è stato un attraversamento. Non si è fidato dei generi. La sua poesia e la sua prosa ("d'arte") hanno caratterizzato contesti storici e generazioni".

Si tratta di un poeta riferimento in virtù dei suoi scritti in cui la poesia è fortemente intrisa di liricità. Aggiunge Pierfranco Bruni: "I suoi testi, il suo costante anticonformismo sono una viva testimonianza. Testimone e protagonista dunque.

Ma la sua opera detta, tra l'altro, un viaggio nella realtà della storia e definiscono dei percorsi in cui arte e letteratura fanno i conti con la storia del Novecento. Un poeta dell'anima dentro la storia del Novecento?.

Con Cardarelli si entra nel vero dibattito del Novecento italiano soprattutto con la rivista "La Ronda" da lui fondata e diretta nel segno della prosa e del linguaggio d'arte. "Nel 1919 - sottolinea Pierfranco Bruni - fondò "La Ronda". Una rivista che ebbe una sua importanza sia per i collaboratori che vi scrivevano, sia per il progetto culturale (la difesa della lingua e della tradizione letteraria italiana) sia perché in quel periodo rappresentava un momento di sicura rottura nella temperie letteraria e, in modo più generale, culturale.

C'è da precisare che "La Ronda" nasce in un momento in cui il Futurismo aveva rotto gli argini nei confronti della prosa d'arte e del rispetto della tradizione e costituiva la vera avanguardia italiana".

"Dopo Cardarelli - conclude Bruni - si aprono nuove strade e si entra in un dibattito che va oltre l'Ermetismo, ma il linguaggio di Cardarelli resta fondante sia come elemento di rottura sia come contaminazioni successive sia come superamento di forme sperimentali".

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