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Viterbo - Rispettati i criteri richiesti dal Miur
L’Università della Tuscia eccelle anche nell’offerta formativa
Viterbo - 9 giugno 2009 - ore 17,00

- Solo pochi giorni fa l’Università della Tuscia era risultata prima in Italia per la velocità con la quale gli studenti (in questo caso della Facoltà di Economia) trovano occupazione dopo la laurea. Adesso è terza su scala nazionale nella speciale classifica degli Atenei che hanno semplificato la propria offerta formativa, rispettando i criteri richiesti dal Ministero dell’Istruzione e dell’Università per una corretta offerta didattica e soprattutto che non sprecheranno risorse in questo settore.

Secondo i dati diffusi dal “Sole 24 Ore” che riguardano la contrazione dei corsi di laurea nelle Università italiane, quella di Viterbo è al terzo posto dopo l’Ateneo di Benevento e l’Istituto di Architettura di Venezia. Questi hanno registrato una riduzione rispettivamente del 33% e del 29,4%, la “Tuscia” del 26,8% passando da 41 a 30 corsi di laurea nelle varie Facoltà.

L’indagine del “Sole 24 Ore” riporta come alcuni Atenei non abbiano affatto ridotto i corsi di laurea. Come sottolineano gli esperti che hanno condotto lo studio, sono state soprattutto due le esigenze che hanno indotto le Università a rivedere le loro proposte. Fare chiarezza agli occhi degli studenti spesso costretti a scegliere fra i dedali dei titoli indistinguibili o troppo specialistici che non servono nel mercato del lavoro e tagliare i costi del personale che sarebbero aumentati se si fossero creati nuovi corsi di laurea.

“Sono ancora una volta dimostrate- ha detto il prof. Marco Mancini Magnifico Rettore dell’Università della Tuscia- la grande attenzione che il nostro Ateneo pone alla sana ed efficiente gestione dell’Ente e alla corretta proposta rivolta agli studenti. Ciò che è stato indicato dal Ministero dell’Università e della Ricerca - ha proseguito il Magnifico Rettore - era già stato in qualche modo intrapreso dalla nostra Università e questo ci ha fatto trovare pronti alla verifica”.

“Abbiamo sacrificato corsi di laurea che hanno attratto meno studenti- ha spiegato il professor Leonardo Rapone delegato del Rettore per la didattica- soprattutto nei corsi magistrali, nati anche per una sovrastima sul numero di studenti che avrebbe proseguito dopo il triennio.

Questo aggiustamento conferma la velocità e l’efficienza con le quali l’Università della Tuscia si adegua e risponde alle nuove esigenze e realtà dell’Ateneo”.

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