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Viterbo - Lettere al direttore - Scrive Giacomo Barelli
"Sul referendum il Pd deve fare una scelta precisa"
Viterbo - 9 giugno 2009 - ore 18,30

Riceviamo e pubblichiamo
- Egregio direttore,

I risultati elettorali che come sempre lasciano spazio a mille interpretazioni ( che volentieri demandiamo a personaggi piu’ esperti nel politichese) pur tuttavia impongono al Pd una profonda riflessione sull’importanza strategica e politica del referendum elettorale.

Ed infatti se si puo’ convenire con Dario Franceschini (poiché i numeri non sono un opinione) sull’apparentemente ardita dichiarazione “ il governo non è maggioranza nel paese” tuttavia rimane difficile pero’ comprendere come questa maggioranza possa esprimere le sue potenzialità con la vigente legge elettorale e con l’isolazionismo a vocazione bipartitica di Veltroniana memoria, che oggi si sostanzia in un acritico Sì al referendum .

E’ notizia di oggi infatti che anche il Pdl ovvero il suo padre padrone Berlsuconi con uno dei suoi classici revirement ha definito,dopo essere stato “minacciato” dalla Lega e dal suo risultato elettorale, “inopportuno il sostegno al fronte del sì” facendo capire che da oggi non sosterrà piu’ le ragioni dei referendari che pur , sulla carta , lo avvantaggerebbero piu’ di tutti gli altri.

Ebbene è in questa difficile situazione in cui si trova il Pdl che il partito Democratico deve inserirsi per far si’ che la scelta sul referendum contenga in sé il progetto per una nuova strategia di alleanze che lo rilanci per tornare al piu’ presto alla guida del paese.

Ed infatti se la scelta del Pd cadrà sul Sì è di tutta evidenza che la linea sarà quella di continuare nl sogno dell’autosufficienza nel tentativo, fino ad oggi miseramente fallito, di conquistare consensi in danno di altri con la storia del “voto utile” , perseverando nella battaglia fratricida all’interno del suo bacino politico -elettorale ( consistente in una serie di travasi di voti tutti da un aparte del Pd all’Idv dal Pd ai Radicali , al PRC ecc…..) piuttosto che ingaggiare una vera lotta con un Pdl che ad oggi sembra piuttosto “appesantito” e privo di ogni spinta propulsiva , ma che grazie al PD puo’ ancora campare di rendita.

Viceversa se la scelta dovesse andare per il No ( o l’astensione , su questo i Radicali sbagliano) è altrettanto evidente che la stessa dovrebbe essere accompagnata con una rinnovata visione dei rapporti con le altre forze politiche (potenziali alleati) che, altro che mettere in crisi il bipolarismo, restituirebbe al paese quel principio democratico per cui è la maggioranza che governa , spazzando via il bipartitismo all’amatriciana.

Cio’ premesso la scelta rimane comunque delicatissima in quanto soltanto una eventuale affermazione del Sì porterebbe realisticamente, sotto la spinta della Lega, ad una revisione del “porcellum” mentre molto probabilmente una vittoria del No conferirebbe lunga vita alla creatura di Calderoli.

E’ un fatto comunque che il Pd dovrà in tema di referendum fare una scelta politica e strategica che quale che sia influirà in modo determinante non solo sulla sua esistenza e sulle prossime piattaforme congressuali ma sopratutto sul futuro del Paese ed è per questo che mi auguro vivamente che nei prossimi giorni anche nella nostra provincia si discuta della questione in maniera libera da pregiudizi.

Giacomo Barelli membro assemblea comunale Pd

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