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Viterbo - L'Inps lancia l'allarme previdenza
Snellire le pratiche e aiutare i lavoratori in difficoltà
Viterbo - 8 giugno 2009 - ore 12,40


- La risoluzione delle pratiche per i lavoratori con diritto di assistenza medica e i problemi dei cassa integrati nella nostra provincia sono stati i temi dell'incontro avvenuto questa mattina tra i rappresentanti dell'Inps di Viterbo e le rispettive rappresentanze sindacali.

Ad illustrare le difficoltà della situazione in cui verte la previdenza sociale nella provincia ci pensa Saturnino Patacchiola, presidente del comitato Inps.

“Le questioni di cui abbiamo discusso questa mattina sono state principalmente tre: il bonus fiscale, la social card e la situazione degli invalidi civili. Su questi ultimi le pratiche sull'esame di verifica all'Inps fino al 30 aprile erano circa 2000.

La norma dice che questi cittadini devono essere visitati entro 60 giorni, ma in realtà devono aspettare sette o otto mesi. E' chiaro che questa situazione non può andare avanti anche perchè i contributi non vengono erogati prima degli accertamenti e che quindi si rischia di negare agevolazioni a chi può usufruirne.

Sull'aspetto delle social card si sono create situazioni di improvvisa sospensione del servizio ad esempio subito dopo aver compiuto i 70 anni non rientrando più così nei parametri. Sono circa 600 le social card attive nella provincia, ma una parte dei soldi non viene spesa e parte dei fondi che erano stati destinati per il servizio sono stati confluiti in Abruzzo per la ricostruzione.

Ad oggi l'Inps ha erogato più di 7.000 bonus fiscali, la maggior parte ai pensionati. Ad aprile sono state pagate circa un milione e 34mila ore di cassa integrazione. La “novità” di questa cassa integrazione è che si protrae nel tempo in maniera continua e questo comporta il rischio di un forte impoverimento dato che lo stipendio si dimezza ma le spese rimangono immutate.

Le misure che dovrebbe prendere il parlamento a nostro avviso sono due: prolungare la cassa integrazione per altre 52 settimane e calcolarla in giorni e non n settimane.”

Uniti i sindacati, che attraverso i rappresentanti Rosita Pelecca (Cisl), Miranda Pelinelli (Cgl) e Giancarlo Turchetti (Uil) chiedono all'unisono di ascoltare l'allarme lanciato dall'Inps e di risolvere i problemi e velocizzare le pratiche in modo da dare risposte rapide e concrete alle domande dei cittadini.

”E' impensabile che malati oncologici ricevano la pensione dopo 3 mesi anziché una somma iniziale al primo mese dato il costo elevato dei farmaci e delle cure” - sottolinea Turchetti in conclusione, che è convinto anche della gravità della crisi in corso, affermando che il periodo più nero per la nostra economia arriverà a settembre, dopo la fine degli ordinativi.

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