:::::    
Logo TusciaWeb
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Civitavecchia | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | TusciawebTV | Velina | Nonsololibri
Tutto casa  Tutto vacanze Tutto automobili  Tutto viaggi


Iniziative - Arnaldo Sassi lancia un campagna in favore della figlia di Esposito - Chi vuole può farlo tramite email
Tuteliamo Erika! Non togliamole i nonni!
di Arnaldo Sassi
Viterbo - 26 luglio 2009 - ore 2,00

Erika con i nonni
- Caro Carlo, perdonami se approfitto del tuo giornale per lanciare un appello in favore della piccola Erika Esposito, la bambina di appena sei anni che, dopo aver perso per motivi diversi l’affetto prima della madre e poi del padre, rischia ora di finire in un istituto o in una casa famiglia, a causa di quelle pastoie burocratiche che talvolta la legge impone, ma che spesso finiscono col cozzare col buon senso.

Erika Esposito, per chi non lo sapesse, è figlia di Tatiana Ceoban (la donna scomparsa misteriosamente nel nulla dal 30 maggio scorso insieme all’altra figlia Elena) e di Paolo Esposito, l’elettricista di Gradoli che dal 1 luglio scorso si trova ristretto nel carcere di Mammagialla perché accusato dell’omicidio delle due donne.

Il tempo, ma soprattutto le indagini degli inquirenti, diranno se l’uomo è colpevole o meno.

Nel frattempo però, visto che ogni tanto se ne fa un gran parlare, sarebbe bene applicare anche nei suoi confronti quel principio costituzionale di presunzione d’innocenza che in altri casi (soprattutto quelli che coinvolgono persone di un certo rango) viene sbandierato a più non posso.

Ma c’è di più. Sarebbe necessario da parte di tutti un notevole sforzo di buona volontà per tutelare una bambina di appena sei anni che, nel giro di appena due mesi, ha perso – non certo per sue responsabilità – l’affetto della madre e del padre. Erika vive coi nonni paterni, ai quali è legatissima e che spesso, anche in passato, hanno suffragato i genitori impegnati nel loro lavoro quotidiano.

Ora c’è una disposizione del Tribunale del minori, cui si è rivolto il magistrato che indaga sul caso in questione, che chiede al sindaco di Gradoli – nominato tutore di Erika, di valutare se sia il caso di allontanare la bambina da questa famiglia. Non perché nonno Enrico e nonna Maria non siano in grado di provvedere alle necessità di Erika, bensì perché la bimba potrebbe essere influenzata in quanto potenziale testimone.

Un provvedimento che appare assurdo e inconcepibile, seppur dettato – come sostiene qualche uomo di diritto – da obblighi di legge. Dura lex, sed lex dicevano i latini. Ma a tutto c’è un limite, si potrebbe replicare. Soprattutto in questo caso. Erika ha già dovuto subire due fortissimi shock: sa che la madre è scomparsa (poco importa se si sia allontanata o sia stata uccisa), sa che il padre è in carcere. E a sei anni la mancanza dei genitori si sente, eccome.

Fortuna che, bene o male, ci sono i nonni. Ma vogliamo toglierle anche questi? Con quali conseguenze per Erika? Cosa dirà alla bambina l’assistente sociale che dovrà accompagnarla in un istituto? Come farà a non scioccarla ulteriormente estirpandola dall’ambiente in cui vive da quando è nata? No, non ci sono ragioni. E, ammesso che ci siano, non sono facilmente comprensibili ai comuni mortali, agli uomini e alle donne della strada, perché cozzano contro il buon senso.

La patata bollente comunque, è stata messa nelle mani del sindaco di Gradoli e Luigi Buzi ha preso tempo, ma si trova di fronte a una scelta difficilissima. Nessuno vorrebbe stare nei suoi panni. Per questo va aiutato nella sua decisione. Affinché si ponga come primo imperativo quello di tutelare la piccola Erika. “Tuteliamo Erika” è il grido che dovrebbe arrivare da tutte le persone di buon senso.

Per questo, caro Carlo, ti invito caldamente – attraverso il tuo sito – a fare da raccoglitore per tutti quelli che vorranno mandare una semplice e-mail con scritto “tuteliamo Erika”. Più le voci saranno, più la bambina di Gradoli avrà la possibilità di vivere in serenità la sua infanzia e la sua adolescenza, un diritto inalienabile per tutti i bambini del mondo.

Analdo Sassi


Caro Arnaldo,

aderiamo alla tua iniziativa che facciamo nostra.

Chi vuole aderire può farlo inviando una email a Tusciaweb redazione@tusciaweb.it

Le email verranno pubblicate su Tusciaweb

Copyright 2009 TusciaWeb - Chi siamo - pi: 01829050564