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Civitavecchia - La Destra
Ronde, bravo Moscherini
Viterbo - 26 luglio 2009 - ore 18,35

Riceviamo e pubblichiamo - La Destra di Civitavecchia appoggia il sindaco per la coraggiosa scelta di sostenere l'impiego delle ronde o, come preferisce chiamarle lui,"forme di autocontrollo civico", così come applaudiamo (e lo abbiamo fatto per primi) l’iniziativa dei cittadini di San Liborio e degli altri quartieri di Civitavecchia, che hanno deciso di scendere in piazza e organizzarsi autonomamente in “ronde di quartiere” per garantire un minimo di tranquillità ai cittadini ed ai commercianti della zona.

Il nome a noi poco importa (a differenza dei partiti del no a cui serve qualunque pretesto per criticare e strumentalizzare… ), la “questione ronde” deve essere presa in seria considerazione, in quanto trattasi di persone che, con profondo senso civico, scelgono liberamente di prestare la loro opera di volontariato nel campo della sicurezza per la collettività, e come tale devono essere trattati e rispettati, alla stregua di chi svolge altre forme di volontariato.

E non ridicolizzati. Le ronde spontanee, non sono una novità in Italia, esistono ormai da decenni (soprattutto al Nord) e dalla loro esistenza, va detto, non si sono registrati mai episodi discutibili.

Logicamente tale iniziativa non è la soluzione ai problemi dei quartieri, ma sicuramente può fungere da deterrente e pone l’attenzione sulla mancanza della sicurezza.

Un primo importante risultato con questa iniziativa è stato già raggiunto. Infatti grazie a questi cittadini finalmente si comincia a parlare a Civitavecchia di sicurezza nei giusti termini, rimarcando il concetto di sicurezza partecipata.

Ci riferiamo all'art. 46 del ddl sicurezza che prevede che gli enti locali sono legittimati ad avvalersi della collaborazione delle associazioni tra cittadini, al fine di segnalare agli organi di polizia locale eventi, che possono arrecare danno alla sicurezza urbana ovvero situazioni di disagio ambientale.

Ritengo quindi inutili, fuori luogo e strumentali gli allarmismi su questa iniziativa da parte di chi, per appartenenza politica e per eccesso di militanza, non può far altro che etichettare questi solerti cittadini come squadristi o picchiatori d’altri tempi, e demonizzare chi vuole adoperarsi, nel rispetto delle leggi, a contribuire alla sicurezza della nostra comunità.

Pur sapendo che i loro unici strumenti sono una torcia da utilizzare nelle ore notturne e un cellulare per allertare se necessario le forze dell’ordine. Ritengo invece che il recente provvedimento del governo Berlusconi, sul costituirsi di ronde spontanee, non è la chiave di svolta in tema di sicurezza, anzi.

L’attenzione verso il territorio da parte di queste ronde di cittadini non è subordinata all’autorizzazione a poterlo fare o meno, in quanto è un inalienabile diritto di tutti. Sono privati cittadini e non devono diventare un surrogato della Polizia.

Chi svolge questa attività di monitorare i nostri quartieri in maniera disinteressata e spontanea non ha bisogno che lo Stato italiano legittimi le ronde. Non ne hanno bisogno. Hanno bisogno invece che le istituzioni si impegnino efficacemente a risolvere quei problemi che segnalano e che gli organi preposti si ostinano a sottovalutare e minimizzare.

I cittadini hanno bisogno che le forze dell’ordine vengano messe nelle migliori condizioni per operare e agire in sicurezza, e non, come accade oggi, rischiare la vita a bordo di autovetture inefficienti e non più sicure, che hanno percorso oltre 200 mila chilometri con agenti mal pagati e mal equipaggiati grazie ai recenti tagli alle forze dell’ordine.

Le ronde sarebbero del tutto inutili se le istituzioni affrontassero con attenzione e determinazione questi problemi. Il cittadino non vuole poter fare le ronde, vuole non essere costretto a scendere in strada in sostituzione di uno Stato del tutto assente e sordo ai suoi bisogni.

La sicurezza come bene comune, come il rafforzamento della nostra libertà e come opera di condivisione. Noi quindi appoggiamo tali iniziative e questa giunta che coraggiosamente sta cercando a livello locale di organizzare un tavolo tecnico con le forze dell’ordine per discutere sul da farsi, così come appoggiamo la scelta del sindaco nel chiedere al ministro della Difesa l’impiego dei militari in forza in città per la sicurezza pubblica.

Siamo disponibili quindi a collaborare con tutti quei cittadini che vogliono adoperarsi per il bene della collettività al di là dei pregiudizi e dei preconcetti politici.

Carlo Stabile
Responsabile per la sicurezza e per le forze armate della Destra di Civitavecchia

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