Carlo Verdone mentre riceve il premio alla carriera all'Est film festival

Dopo la prima delle colazioni offerte alla Rocca dei Papi, è in programma alle 11,00 la proiezione del documentario “Come un uomo sulla terra” - dei registi Andrea Segre e Dagmawi Yimer - in collaborazione con Riccardo Biadene.

Un film testimonianza della voce dei migranti africani sulle brutali modalità con cui la Libia controlla i flussi migratori, su richiesta e grazie ai finanziamenti di Italia ed Europa.

Dopo il film, il consueto incontro con il regista Dagmawi Yimer e col direttore della comunicazione Amnesty International Riccardo Noury, che torna per il terzo anno consecutivo a Montefiascone per parlare di diritti umani.

“Questo straordinario documentario” – dichiara Noury – “rivela le drammatiche condizioni di detenzione e il trattamento disumano che subiscono i migranti che, attraverso la Libia, cercano di raggiungere un luogo libero dalla miseria, dalla fame, dalla persecuzione, dalla tortura e dalla guerra.

Quelle condizioni e quei centri di detenzione sono ora, all'indomani dell'accordo Italia Libia sull'immigrazione e della sua applicazione già in atto, una realtà per centinaia e centinaia di migranti respinti dal nostro paese e portati in Libia, in violazione delle norme internazionali sui diritti umani”.

Alle 17,30 nella Rocca dei Papi prenderà il via la Sezione Concorso.

Ben sette le pellicole pronte a concorrere per l’Arco d’oro e 7mila euro (premio Banca Cattolica) che verrà assegnato da una giuria, presieduta da Luca Lionello e composta da giornalisti rappresentanti di testate locali e nazionali, Renato Trapè e Maurizio Paradiso, rispettivamente in rappresentanza dell’associazione l’Acropoli e l’associazione Tusciaeuropa e un professore dell’università della Tuscia.

In apertura della sezione competitiva: l’inedito “Il sole di Nina” del regista Marco Arturo Messina, che incontrerà il pubblico dopo la proiezione per raccontare il suo esordio al lungometraggio, sia come regista che come compositore della colonna sonora del film.

“Camminavo per le strade di Mantova alla ricerca di uno spunto forte per realizzare un film che avesse anche a che fare con la città: cercavo una storia e volevo che fosse proprio la città a suggerirmela”, racconta il giovane regista.

“Nella ricerca degli esterni, Mantova si è confermata subito la location ideale, così ricca di posti bellissimi, colorati e al tempo stesso neutri, senza colore, freddi: molte scene sono nate da lì, sono state scritte per alcuni luoghi che hanno catturato la mia attenzione e curiosità.

Credo che quando si ha in mente di scrivere una sceneggiatura” – continua Marco Messina – “sia necessario staccarsi da tutto, diventare un altro, entrare dentro tutti i personaggi che si vogliono raccontare.

Io stesso mi sono dunque trovato a essere ognuno di loro, mi sono avvicinato alle loro emozioni, alle loro debolezze e alla loro forza; in ciascuno di loro c'è una parte di me. Capirete che uno, poi, di notte non dorme proprio benissimo con tutti questi personaggi dentro”, conclude ironico.

La giornata si chiuderà alle 22,00 con l'attesissimo, grande incontro con Carlo Verdone che, sul palco di piazzale Frigo, ripercorrerà la sua straordinaria carriera, attraverso immagini e sketch tratte dai suoi film per raccontarsi al pubblico di Montefiascone e dialogare con gli spettatori.