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Viterbo - Tuscia Vola
"Pensiamo a un movimento autonomista del centro Italia"
Viterbo - 27 luglio 2009 - ore 14,50

Riceviamo e pubblichiamo - Lega nord-sud: un ossimoro voluto da quei padani che pensavano bastasse portare il raduno degli alpini a Littoria, per far si che i nonnetti veneti scesi in quelle terre ai tempi della bonifica, tirassero fuori, insieme ai loro nipoti, consensi elettorali simili a quelli del Triveneto.

Invece no. La Lega Nord, ai piedi dei monti Lepini, così come in tutto il Lazio, non è andata oltre il solito voto di protesta, attestandosi a livelli simili a quelli di dieci anni fa.

Agli etruschi e ai loro vicini di casa, l'acqua del Pò non va proprio giù. Preferiscono di gran lunga un buon vino locale.

Stessa sorte ha avuto il movimento suddista di Lombardo: nonostante l'incoraggiante abbrivio pre-elettorale i risultati hanno deluso le attese. In poche parole al centro Italia piace mangiare polenta e cassata, ma solo a piccole dosi e non più di un volta all'anno.

Eppure il futuro bel Paese, anche alla luce delle recenti scelte scissionistiche pro-sud di una parte del Pdl, sembra essere segnato da un bipolarismo geografico che, fatta salva l'ingorda città eterna, vuole relegare il centro dello stivale in un limbo, senza arte ne parte, dove non vale il vecchio adagio relativo alle sorti del terzo tra i due litiganti.

Rischiamo che Lazio, Umbria, Toscana, Abruzzo, Molise e Marche siano regioni destinate a raccogliere le briciole del nuovo sistema: grandi potentati politici e lobby consolidate stanno ridefinendo i confini di un'Italia che farebbe rivoltare nella tomba il povero Garibaldi.

E questa maledetta crisi non lascia spazio a generosismi di alcun genere per chi sta fuori dei giochi.

Sud o nord, meridione o settentrione, Bossi o Lombardo& c.: che ne sarà di noi centristi (rectius: abitanti del centro)?

Forse se gli alpini avessero avuto anche penne di gabbiano sul cappello, e anziché in Russia avessero combattuto in Africa settentrionale insieme ai soldati di tutt’Italia si sarebbero meglio integrati con i loro commilitoni-connazionali, e oggi non saremo arrivati in questo stato di separati in casa.

Ma ormai che il processo separazionista ha raggiunto livelli di non ritorno.

Diventa, perciò, imprescindibile promuovere un movimento autonomista del centro Italia.

Bisogna cominciare a parlare di "tripolarismo" prima di diventare i petulanti e indefiniti cittadini di un'Italia sempre più stretti in una morsa senza voce tra la Campania e l'Emilia. Anche perche le idee del Senatur come quelle del governatore della Sicilia ci piacciono molto, ma vogliamo sentircele propagandare nel nostro dialetto, e non in cispadano o siculo. E chissà mai, che in questo caso tra i due tra i due litiganti…

Il movimento politico Tuscia Vola
Buono nell'applicazione di singole misure, ma ancora insufficiente nel raggiungere una versione di completa coralità.

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