Così negli ultimi giorni il Pdl è andato all’attacco sul tema “Amministrazione comunale, feste e rispetto per le norme”.

Dalla sagra delle ranocchie fino alla notte bianca c’è stato un sussulto di legalità. Invece sulle feste di quartiere o parrocchiali non hanno messo bocca, forse è parso loro poco conveniente; aspettiamoci tuoni e saette per le prossime feste dei partiti: chiederanno se tutti gli inservienti hanno la “parannanza” e quanti capelli sono caduti sulla trippa.

Un veloce promemoria sull’attenzione per le regole della passata amministrazione, ora passata in blocco in minoranza. Perseverare per anni, mettendo in bilancio residui attivi, cioè crediti, valutati poi come inesigibili dalla Corte dei Conti, è attenersi alle regole o rischiare il falso in bilancio, tanto caro al presidente Berlusconi?

Approvare i bilanci rigorosamente fuori tempo massimo è virtuoso?

Così come rispondere ad interrogazioni oltre i limiti di tempo previsti o superare i termini per la consegna degli atti. Assegnare contributi senza l’aiuto dei regolamenti è sinonimo d’imparzialità?

Donare fondi provinciali per l’integrazione dei migranti ad associazioni che si occupano di tutt’altro? Ammettere ai servizi di ludoteca o campi estivi chi arriva per primo a fare la domanda, invece di stilare una graduatoria dei più bisognosi/meritevoli è corretto? E vi ricordate la brutta vicenda delle bollette Tarsu con scadenze fantasiose e richiesta di sanzioni illegittime?

I consiglieri del Popolo della Libertà (tra cui 2 ex assessori e il vicesindaco) dovrebbero rivolgere a se stessi una sola domanda: “Ma siamo credibili?” La risposta secca, senza margini d’interpretazione, è stata data a giugno dai cittadini civitonici. Non sono credibili… però, con i loro comunicati, ci regalano momenti di grande ilarità.

Fabrizio Scarponi
Consigliere di Sinistra e Libertà di Civita Castellana