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San Lorenzo Nuovo - La replica della minoranza consiliare sull'organizzazione dell'ufficio tecnico
"Il Pd non sa neppure leggere"
Viterbo - 27 luglio 2009 - ore 20,25

Riceviamo e pubblichiamo - In merito ad un articolo apparso in questi giorni sugli organi di stampa, relativamente a colpi di manifesti tra il Pd di San Lorenzo Nuovo, attuale maggioranza locale, e l'opposizione, si ritiene doveroso precisare quanto di seguito riportato.

Due sono le cose: il Pd di San Lorenzo Nuovo o non sa leggere o ha la coda di paglia.

La critica a mezzo manifesto dell'opposizione, infatti, non si riferiva all'organizzazione dell'ufficio tecnico comunale, circostanza questa peraltro non conosciuta (ma di cui si chiederanno subito chiarimenti) bensì all'assunzione a chiamata diretta di un ingegnere locale, quale componente dell'ufficio di staff del sindaco, al costo mensile di euro 450.

L'istituzione dell'ufficio di staff è apparsa originale, superflua e dispendiosa per un'amministrazione di appena duemila anime.

Lo stesso ingegnere avrebbe potuto svolgere le medesime funzioni con la nomina ad assessore a un costo di circa 140 euro mensili, con possibilità, tra l'altro, di rinunciare a detta indennità.

La realtà è che l'assessore deve assumere qualche responsabiltà, mentre lo staff del sindaco percepisce un lauto mensile, senza per questo rispondere del proprio operato.

Tra l'altro, potrebbe destare qualche perplessità il fatto che l'ingegnere in questione sia stretto affine del sindaco e stretto parente di un consigliere di maggioranza nonché titolare di studio professionale in loco.

Il Pd parla di risparmio nella riorganizzazione dell'ufficio tecnico. Se ciò corrispondesse al vero (e non si ha motivo di dubitarne), c'è da pensare che lo stesso sia stato ottenuto a spese dei dipendenti del predetto ufficio, gran parte dei quali con famiglia da mantenere (ma questo forse non interessa) per rigirare una buona fetta di tali risparmi in indennità all'ingegnere locale.

Per quanto riguarda le spese della gestione della precedente amministrazione, forse il locale Pd le avrebbe dovute contestare quando era all'opposizione.

Quello era il suo ruolo e quello avrebbe dovuto fare all'epoca. Oggi la sua scomposta reazione a una legittima critica potrebbe suonare come tentativo di condizionamento all'attività dell'opposizione.

Reazione che, invece, conferma sicuramente il ricorso allo sperimentato metodo di gettare fango e veleno sull'avversario, anziché con esso confrontarsi lealmente su programmi, progetti e risultati.

I consiglieri comunali
Bottarini, Bambini, Brasili, Grassini

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