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Tarquinia - Sabato primo agosto
In scena la compagnia romana I Picari
Viterbo - 28 luglio 2009 - ore 14,30

- Dopo il mattatore del Bagaglino Manlio Dovì al Summer Village di Tarquinia Lido, la rassegna teatrale Tarquinia che ride prosegue sabato primo agosto al Chiostro San Marco (inizio spettacolo 21,30, prezzo del biglietto 10 euro, prevendite presso Discolandia Discoring, stabilimento La Pineta, e l’info point di Tarquinia Lido) con Tre uomini e un babà.

La compagnia romana I Picari, molto nota e sempre attesissima sul litorale tirrenico, divertirà mettendo in scena uno spaccato della società di oggi, capace di far riflettere oltre che ridere.

Scritto e diretto da Roberto D’Alessandro è interpretato da Gianni Cannavacciuolo, Roberto D’Alessandro, Nicola Paduano, Andrea Carpiceci e Franca Abategiovanni. La frizzante commedia racconta la storia di tre uomini, costretti a condividere uno stesso appartamento alla periferia di Roma messo a disposizione dal Comune a causa della crisi che colpisce sempre più violentemente gli uomini separati con figli. Gianni (Gianni Cannavacciuolo) è un infermiere gay, Roberto (Roberto D’Alessandro), uno scrittore fallito e Nicola (Nicola Paduano), uno stewart Alitalia in odore di bisessualità  ora in cassa integrazione.

Sullo stesso pianerottolo vive poi Maria (Franca Abategiovanni), invadente portiera/guardiana con il compito di controllare che in casa non si fermi a dormire nessuno oltre ai tre affidatari.

Gianni vorrebbe ricucire il suo rapporto con il figlio Luca (Andrea Carpiceci) che lo ha disconosciuto una volta rivelatagli la sua identità sessuale, Roberto vorrebbe avere in affidamento le sue bambine ma non ha soldi ne’ lavoro, Nicola è combattuto tra una moglie che lo rivuole a casa per il bene della loro figlia e la sua vita mondana che lo porta da un vernissage all’altro.

La situazione si complica quando nella casa arriva Nicola e quando Maria confida a Gianni il suo amore pluriennale dando inizio a tutta una serie di ricatti e persecuzione ai danni del povero infermiere. La commedia è un brillante spettacolo agro-dolce in cui all’intreccio narrativo, frizzante e sempre ben tenuto da attori in grado di divertire divertendosi sul palco, si sommano riflessioni sulla situzione di uomini “in apparenza molto fragili, vessati dalle mogli e dalla legge che in materia di affidamenti è quasi sempre dalla parte delle mamme.

” Uomini che ”mostrano tutta la confusione di un’epoca, che li vuole belli ma rudi, forti ma delicati, romantici ma focosi, uomini che vivono sempre più la paternità in modo emotivo, sempre meno disposti a rinunciare all’affetto dei figli per i quali tuttavia comprendono ancora in modo classico il senso della dedizione, del sacrificio.”

Uno spettacolo, capace di divertire, riflettere e commuovere per “raccontare la complessa umanità di oggi.

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