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Viterbo - Il segretario della Cisl Fp Malerba interviene sulla riorganizzazione ospedaliera della Regione
"Sanità, basta penalizzare la Tuscia"
Viterbo - 28 luglio 2009 - ore 17,30

Riceviamo e pubblichiamo
- Non riesco ad immaginare la definizione più appropriata da dare all’ipotesi di decreto del Presidente Marrazzo, in qualità di Commissario ad acta, che interviene nuovamente e pesantemente sull’individuazione del fabbisogno di posti letto per acuti, riabilitazione e lungo-degenza nella regione Lazio; per riorganizzare e riqualificare la rete e l’offerta ospedaliera regionale.

Fatto è che il trio delle “M”, Marrazzo, Montino, Morlacco, integra e modifica i precedenti decreti del Commissario ad acta, n. 25 e n. 43 del 2008, e lo fa penalizzando notevolmente la provincia di Viterbo. Se i conti mi tornano (si fa per dire) i signori della sanità regionale portano a 534 posti letto, di cui 90 in Day Hospital, Day Surgery, il fabbisogno viterbese che rispetto ad una popolazione di circa 310.000 abitanti, dà un indice di 1,72 posti letto per 1000 abitanti, anche se nell’allegato 1 dello schema di decreto, al punto 4, si recita che “nella provincia di Viterbo va assicurato uno standard di posti letto per acuti non inferiore a 2,5” (quello nazionale è 3,5) ed anche sommando i 44 posti letto che la delibera assegna alla Salus ed alla Santa Teresa si arriverebbe ad un indice di 1,86.

Nello specifico poi il concetto di riorganizzazione risulta oltremodo discutibile: gli ospedali di Ronciglione e Montefiascone, appartenenti al P.O.C. Di Belcolle, vengono riconvertiti in P.T.P., acronimo che sta per Presidi Territoriali di Prossimità, un’invenzione di cui tutti parlano ma che nessuno ha mai ancora visto funzionare; rispetto alle previsione del decreto n. 43 del 17.11.2008, a Montefiascone, struttura ormai ultimata e dove sono stati impegnate diverse risorse, vengono soppressi i posti letto per acuti, mentre ad Acquapendente e Tarquinia si cancella la denominazione di ospedali polispecialistici generali; lo stesso Ospedale di Acquapendente è riconvertito in struttura a ciclo diurno con aggiunta dei servizi territoriali previsti dai Presidi Territoriali di Prossimità;

Preoccupante poi una postilla riferita all’Ospedale di Tarquinia in cui si ipotizza l’unificazione del Punto Parto presso il Presidio di Civitavecchia (Roma F); vale la pena ricordare che il punto nascita dell’ospedale di Tarquinia è stato sempre un punto di eccellenza in grado di attrarre utenti della limitrofa Roma F; l’Ospedale di Civita Castellana viene individuato come punto di Primo Soccorso; quello di Tarquinia come monospecialistico medico, ospedale diurno e punto di Primo Soccorso; quello di Acquapendente come ospedale diurno e del territorio e punto di Primo Soccorso, mentre Belcolle resterà eternamente Dipartimento di Emergenza e Accettazione di primo livello.

Chiedo, ai politici cui è indirizzata la presente, di conoscere le iniziative che intenderanno adottare per garantire utenti ed operatori della sanità pubblica viterbese, fino ad oggi troppo trascurata e penalizzata, dove è diventata una prassi vedere aggiunti posti letto nei corridoi, violando i più elementari diritti della persona e dove l’allungamento delle liste di attesa per accedere ai servizi ambulatoriali cresce a dismisura.

Mario Malerba
Segretario generale Cisl Fp

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