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Viterbo - Provincia - L'assessore Trapè traccia un bilancio prima dell'avvio della nuova stagione venatoria
Caccia, ecco le novità
Viterbo - 28 luglio 2009 - ore 14,00

L'assessore Mario Trapè
- La legge regionale del 1995 demanda la gestione della caccia a organismi provinciali composti da cacciatori, ambientalisti, agricoltori e rappresentanti degli enti locali.

In Provincia sono previsti due Atc (ambiti territoriali di caccia). Una a nord della provincia denominato Atc Vt1 e uno a sud Atc Vt2. A questi organismi sono demandati importanti funzioni come i ripopolamenti, la gestione delle zone ripopolamento e cattura, l’iscrizione dei cacciatori che vogliono esercitare la caccia nella loro area, il pagamento dei danni alle colture provocate dalla fauna selvatica.

L’Atc Vt2 è da anni che funziona, mentre l’altro era stato sempre boicottato dalle precedenti amministrazioni provinciali. Nell’anno trascorso sono stati messi in campo sforzi determinanti per la costituzione dell’AtcVt1 che ha dunque conseguito un’operatività effettiva all’interno delle importanti competenze succitate. Ora c’è un consiglio direttivo nominato dalle associazioni che sono societ.

La Provincia di Viterbo sta modificando il proprio piano faunistico venatorio, il documento dove sono previsti tutti gli istituti faunistici quali le aziende faunistiche (ex riserve di caccia) e quelli di protezione (oasi, Zrc). L’ultimo approvato è del 1998.

La regione Lazio sta approvando gli indirizzi alle Provincie in modo da completare la revisione del Pfvp, con la creazione di nuove zone di ripopolamento e cattura in sostituzione di quelle che si sono dimostrate meno idonee in moda da rendere in gran parte autosufficiente il territorio nei ripopolamenti.

Allo stesso tempo si sono sperimentate nuove modalità di immissione di lepri e fagiani sul territorio per rendere tali operazioni efficaci. E’ stata iniziata la caccia di selezione al capriolo e al daino.

Infatti questo tipo di caccia viene denominato sostenibile ed ecocompatibile in quanto si basa su reali censimenti della popolazione esistente e il prelievo intacca solo l’aumento della popolazione, mantenendo inalterata la consistenza.

Anche per questa stagione venatoria la regione Lazio ha delegato la Provincia all’approvazione dei piani di abbattimento del capriolo, mettendo così fine alle polemiche sorte ella passata stagione.

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