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Montefiascone - Il concorso presenta "Mar Nero" di Federico Bondi
Roberto Faenza si raconta all'Est film festival
Viterbo - 29 luglio 2009 - ore 14,30

Il regista Roberto Faenza
- Il Focus è dedicato quest’anno a Roberto Faenza.

Al regista torinese saranno dedicate 2 intere giornate, il 30 e il 31 luglio, per ripercorrere dal vivo le tappe fondamentali della sua cinematografia. Al termine di ogni proiezione il regista incontrerà il pubblico per creare un momento di scambio e confronto aperto con gli spettatori.

In apertura del Focus, giovedì 30 luglio alle 11,00, nella sala Innocenzo III della rocca dei Papi, la proiezione de “I Vicerè” (2007), la storia della Sicilia nel periodo che va dalla dominazione borbonica al Regno d'Italia, attraverso la storia della famiglia nobile degli Uzeda, dal capofamiglia, il principe Giacomo al figlio erede Consalvo, passando attraverso figure emblematiche del secolo.

La giornata proseguirà, sempre alla Rocca, dalle 17,30 con “Prendimi l'anima” (2002), una complicata storia d’amore tra un medico e la sua paziente, nella Svizzera del primo Novecento. Il Focus seguirà nella giornata successiva, venerdì 31 luglio.

Il Concorso vedrà alle 22.00 a Piazzale Frigo la proiezione di “Mar Nero” di Federico Bondi.

Quinto film in competizione, “Mar Nero” ritrae la quotidianità di due donne che vivono insieme, nella stessa casa, in un palazzo popolare alla periferia di Firenze. Gemma, un’anziana non autosufficiente da poco rimasta vedova e Angela, la badante, una romena di ventotto anni, in Italia da neppure un mese.

Una tematica profondamente attuale, che mostra come viene vissuto nel nostro Paese, l’ingresso ufficiale di Bulgaria e Romania in Europa che così si spinge fino alle sponde del Mar Nero. Un avvenimento di portata storica che arriva diciotto anni dopo la caduta del comunismo.

“Mar Nero è legato a fatti della mia biografia” – racconta il regista Federico Bondi – “Gemma è mia nonna e Angela è stata la sua ‘badante’. L’anima e i personaggi di questa storia li devo a loro.

Ci sono i loro caratteri, le loro emozioni, tutto il loro rapporto. Pur rimanendo saldo alla vicenda personale, ho cercato di prenderne le distanze.

Oggi mia nonna non c’è più, ma quasi ogni giorno incontro per strada o ai giardini pubblici un anziano sotto braccio ad uno straniero: storie di convivenze forzate, di dipendenze reciproche, ma anche di solidarietà e amicizia. Il viaggio che Gemma intraprende con la giovane romena, mia nonna non l’ha mai fatto, ma avrebbe potuto. Per questo mi è piaciuto immaginarmelo”.

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