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- La XXI edizione del Civitafestival ha ridotto i contenuti ma non la qualità. E la dimostrazione è il successo di pubblico che si registra ad ogni serata. Domenica scorsa sul palco del Forte Sangallo il m° Paolo Gatti ha proposto un cammino della tradizione musicale romana lungo sette secoli. Uno spettacolo diverso dal solito, anziché proporre soltanto un repertorio vasto di stornelli e serenate più note, lo spettacolo porta lo spettatore alla conoscenza della Storia della canzone romana.
Infatti, il m° Gatti in “Canta Roma Canta – VII secoli di canzoni romane”, affiancato da due cantanti, tre musicisti ed un balletto di quattro danzatrici ha tracciato un suo percorso storico/musicale sulla musica e la tradizione popolare romana dal 1200 ad oggi: dalle ottave/sonetto alla sceneggiata, le serenate, la Roma barocca, il saltarello, “La tarantella delli dei” datata 1825, la canzone crescente e a contrasto, gli stornelli nei generi diversi.
Non i soliti stornelli strillati. E’ questa invece “una formula che piace molto ai giovani” – ha detto il m° Gatti -. Mi ero prefissato una meta; ho voluto nobilitare la canzone romana; senza esecuzioni molto strillate. Solo il grande maestro Luigi Magni nel cinema ha voluto dare un volto storico a Roma. Così nel mio spettacolo c’è un recupero storico. Il Civitafestival è bellissimo; sono contento di essere venuto. La location è molto suggestiva. Il forte è qualcosa di strepitoso”. Allo spettacolo era presente anche monsignor Divo Zadi.
Altro successo per il Balletto di Puglia in “Perdutamente Novecento – Omaggio ai Ballets Russes di Diaghilev”. Le coreografie di Michel Fokine ricostruite dal talento straordinario di Toni Candeloro al Civtafestival, hanno affascinato il pubblico. Uno spettacolo gioiello terminato con le bellissime e suggestive “Danze Polovesiane” dal Principe Igor. Concluse le sezione Musica e Danza è iniziata la Lirica.
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