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Teatro - Giovedì 30 luglio, interpretata da Eleonora Brigliadori
A Ferento è di scena Lisistrata
Viterbo - 29 luglio 2009 - ore 11,15

- Protesta delle donne contro la guerra e singolare sciopero… del sesso.

Al teatro romano di Ferento, domani sera, giovedì 30 luglio alle 21,15, in scena Lisistrata di Aristofane con Eleonora Brigliadori per la regia di Livio Galassi.

Lisistrata è una commedia di Aristofane che venne rappresentata nella Atene del 411 a.C. (in occasione del concorso poetico delle Lenee, sotto lo pseudonimo di Callistrato), durante la guerra del Peloponneso. Il titolo deriva dal nome dell'eroina protagonista: "colei che scioglie gli eserciti".

È nota al grande pubblico per il celebre sciopero del sesso, con cui tutte le donne elleniche, convinte dall'ateniese Lisistrata, occupano l'Acropoli di Atene e ricattano gli uomini affinché pongano fine alla guerra del Peloponneso, che da lungo tempo travagliava la Grecia.

Di fronte a un ricatto del genere, connesso com'è a un bisogno primario, gli uomini della Grecia non possono che cedere. In tal modo, la realtà della guerra è smascherata nella sua concreta negatività, come privazione dei diritti naturali.

Si tratta di una delle più antiche commedie satiriche giunte fino ai giorni nostri ed i cui temi più espliciti sono il sesso (lo sciopero sessuale delle donne) e la politica (l'emarginazione femminile e la guerra).

L'efficacia satirica dell'opera è provata dalle reazioni negative della critica antica, che la biasimò per la sua libertà di linguaggio e irriverenza. “Chi non conosce “Lisistrata” (colei che scioglie gli eserciti)?

La vicenda della donna, che fece della rinuncia agli obblighi coniugali il ricatto per costringere gli uomini alla pace, ci arriva dai secoli, dai millenni, sfolgorante della sua audacia, del suo vigore, della sua attualità.

Il riscatto dell’intelligenza femminile, la guerra alla guerra con strategie incongruenti, la disinibita e paritaria sessualità – scrive, nelle note di regia, Livio Galassi - Quanti allestimenti approssimativi, superficiali, pretestuosi, contagiati solo dai pruriti della sua esaltante trama!

E’ quasi con immodesta fierezza che guardo a quest’allestimento fedele al grande autore a cui non toglie né aggiunge battute, libero da ipocrite censure, convinto della sua suprema bellezza, della trasfigurazione dello scabroso su piani di irreale e liberatoria ironia.

Solo una lieve sforbiciata al rallentamento finale e il trasferimento alla protagonista di battute sparse tra coro e personaggi minori, quale doveroso omaggio alla consistenza del personaggio Lisistrata e all’arte della sua interprete, Eleonora Brigliadori, forte e determinata ma anche dubbiosa e malinconica, virile e agguerrita, ma anche pervasa da femminei languori, da dolci cedimenti, passionale ed introversa, spudorata e casta, epica e lirica, coinvolgente: Lisistrata, insomma”.

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