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Viterbo - Cna costruzioni - Interviene Maurizio Mancini
"Il piano casa regionale può ridare fiato all’edilizia"
Viterbo - 30 luglio 2009 - ore 16,00

- “Un provvedimento equilibrato, capace di ridare ossigeno a un settore che ha bisogno di interventi di sostegno immediati per affrontare la crisi”. E’ il giudizio espresso da Maurizio Mancini, responsabile provinciale di Cna Costruzioni, sul piano casa che nei prossimi giorni sarà all’esame del consiglio regionale del Lazio.

“Per l’autunno e, soprattutto, per il 2010 si prevede in edilizia una situazione ancora più difficile dell’attuale, tanto che recenti proiezioni fornite dal Cresme indicano un ridimensionamento del mercato valutabile attorno al 20-25 per cento.

L’invenduto blocca le nuove costruzioni e la crisi non stimola la riqualificazione”, osserva Mancini, che ha partecipato, alla Pisana, in rappresentanza di Cna Costruzioni Lazio, all’audizione convocata da Claudio Moscardelli e Giovanni Carapella, presidenti, rispettivamente, della Commissione Urbanistica e della Commissione Lavori Pubblici, presente l’assessore alle Politiche della Casa, Mario Di Carlo, per un confronto con i rappresentanti del mondo economico sulle “misure straordinarie per il settore edilizio e gli interventi per l’edilizia residenziale sociale”.

“La manovra preannunciata ha tre principali obiettivi: l’ampliamento del 20 per cento del patrimonio residenziale; la riqualificazione di porzioni del patrimonio non residenziale; la demolizione e ricostruzione con premi di cubatura. Per gli artigiani e le piccole e medie aziende del nostro territorio, il giudizio positivo è determinato, in particolare, dal fatto che la scelta di legare gli interventi al miglioramento della qualità del costruire, al rispetto della normativa antisismica e all’efficienza energetica costituisce anche l’occasione per la riconfigurazione dell’offerta -dice il responsabile di Cna Costruzioni-.

Il nostro auspicio è che si possa dare impulso al mercato della riqualificazione, per noi molto importante. Certamente, se si tiene conto delle tipologie di intervento ammesse, saranno favorite le imprese dell’edilizia di piccola dimensione, insieme con i distributori di materiali edili, le industrie produttrici e i progettisti, con ricadute interessanti sull’occupazione”.

L’associazione di categoria ha presentato alcuni emendamenti. Uno di questi è relativo all’articolo 3 della proposta di legge regionale, che consente l’ampliamento nel caso di immobili destinati alle attività artigianali e alla piccola industria. Cna propone che il limite del 10 per cento della superficie utile venga raddoppiato, considerato che l’intervento è comunque vincolato al monitoraggio delle emissioni, al risparmio di energia e alla riduzione dell’impatto ambientale, e che il lavoro di ampliamento sia consentito anche nel caso di superfici superiori ai mille metri quadrati.

“Si potrebbe quantificare l’ampliamento massimo da effettuare, indipendentemente dalla superficie posseduta”, si suggerisce.

Mancini fa notare, infine, che il piano casa potrà “viaggiare” con la legge sul recupero dei sottotetti approvata di recente dalla Regione. “Un altro strumento che risponde all’esigenza di un efficace riutilizzo dei volumi esistenti e di limitazione del consumo di nuovo territorio, per la sostenibilità dell’ambiente dei nostri centri”, conclude.

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