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L'opinione di un candido democristano
Aspettando Santa Rosa
di Renzo Trappolini
Viterbo - 30 luglio 2009 - ore 4,30

- C’è capodanno e capodanno. A Viterbo – dove, aspettando l’aeroporto, hanno sede le maggiori istituzioni nei servizi ai cittadini: Comune capoluogo, Provincia, Ausl - il capodanno riconosciuto è il 3 settembre, vigilia di Santa Rosa, concittadina e patrona.

Infatti, dopo il passaggio della “macchina”, il latte per le autorità in sacrestia , i festeggiamenti popolari, Viterbo riavvia gli impegni di calendario e rimacina la routine.

Quest’anno, con la benedizione del Pontefice che si ferma in città prima di andare a “salutare” il suo grande ispiratore, Bonaventura, francescano e cardinale di Bagnoregio che, con chiarezza di parola e fermezza d’azione, mise in riga gli indisciplinati frati del suo tempo, riformandone l’Ordine.

Buon auspicio per una situazione della Tuscia – almeno leggendo la stampa – non routinaria ed in queste ore aggravata da iniziative della Regione che fanno gridare il Presidente della Provincia allo smantellamento della sanità locale (con annesso deficit di consultazione democratica) ed il movimento dell’assessore all’Aeroporto al tradimento della Pisana che investe su uno scalo a Frosinone.

Mentre la Ausl, provvede alla sanità ( il bene primo… quando c’è la salute…) senza Direttore Generale e molte carte, che riguardano il modo di provvedere, sono state sequestrate dalla Magistratura ordinaria, la quale ha arrestato un funzionario, due suoi conoscenti e continua le indagini.

In questa situazione, i politici della Regione lasceranno l’azienda senza vertice fin dopo Santa Rosa?

Al Comune - che rappresenta tutti i cittadini, ne riscuote le imposte, organizza e fornisce i servizi - un’altra Magistratura, quella contabile, ritiene che alcuni di quei servizi, negli ultimi tempi, sarebbero costati 9 milioni più del dovuto. A una cinquantina di amministratori ne è stato chiesto conto e i Consiglieri d’opposizione, indignati, hanno rinviato la protesta a dopo Santa Rosa.

In Provincia, poi, (dove si provvede, oltre al Capoluogo, a 59 comuni), l’aria di elezioni drammatizza le solite assenze dei consiglieri le quali possono impedire di amministrare pur con le urgenze che spingono, ad esempio per la Talete, società pubblica chiamata a “servire” l’acqua, afflitta da debiti e da un passato assembleare litigioso.

Complessivamente, dunque, non pare una bella situazione, seppure neanche lontanamente paragonabile a quella che fece gridare a Giovanni Paolo II “Convertitevi!”, nella Valle dei Templi di Agrigento.

Benedetto XVI arriverà il 6 settembre a Valle Faul.

Non ha certo l’abilità oratoria del predecessore, ma studia, scrive bene e chissà se, nell’antica Valle, ricorderà l’ultima sua enciclica a proposito del “più incisivo ruolo dei consumatori come fattore di democrazia economica”, cioè dei cittadini che dalla Regione, dalla Ausl, dai Comuni, dalla Provincia vogliono esser “serviti” perché, da cittadini, ne pagano il funzionamento.

Col suo stile fuor di retorica, Benedetto parlerà forse dei “fraintendimenti” ipocriti di tanta predicazione sulla carità che è tale “in veritate et in re sociali”. Deve essere, cioè, concreta ed impegnativa nell’amministrazione della società e mai senza “giustizia, la quale induce a dare all’altro ciò che è suo”.

Aspettando Santa Rosa, si può pensare a questo, perché, a tirare le pietre, bisogna esser davvero senza peccato.

Renzo Trappolini

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