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Sutri - Beethoven Festival - Sabato 1 agosto
Bellini e Persichetti in Quattro maschere di Dionisio
Viterbo - 30 luglio 2009 - ore 17,30

- Una prima assoluta caratterizza il concerto di sabato 1 agosto (ore 21.00 Chiesa di San Francesco) del Beethoven Festival Sutri 2009. Protagonisti della serata saranno Alfredo Persichilli, violoncellista di chiara fama e primo violoncello del Teatro alla Scala di Milano e Anna Lisa Bellini al pianoforte, un connubio artistico, quello tra Persichilli e la Bellini che risale a più di venti anni fa e che li ha visti uniti anche nella fondazione del Festival di Sutri.

Quattro maschere di Dioniso è il titolo del nuovo lavoro di Carlo Galante che il duo Persichilli-Bellini proporrà  in prima esecuzione assoluta, accanto alla Sonata per violoncello e pianoforte op. 5 n. 2 di Beethoven e la Sonata n. 65 in sol minore per violoncello e pianoforte.

Nella poesia di Costantino Kavafis Il Corteo di Dioniso si racconta dello scultore Damone che nel marmo modella un sontuoso corteo di Dioniso: il giovane dio incede solenne ma con gran forza; a latere si muovono vari personaggi come Intemperanza, il molle Vinodolce ed Ebbrezza, che mesce vino ai Satiri da una grande anfora. Seguono i cantori Melodia e Armonioso che marciano assieme a Baldoria, portatore di una fiaccola che mai si estingue. Per ultimo si appressa al sacro serraglio il piissimo Mistero...

Tanti sono personaggi che rappresentano altrettanti caratteri e maschere di questo dio multiforme e misterioso.

I quattro brani in cui si articola la nuova composizione di Galante, sono un piccolo commentario in musica all'immaginario complesso scultoreo dell'immaginato Damone in cui gli inverosimili personaggi descritti a colpi di versi da Kavafis,  mostrano la loro anima attraverso figure musicali ironiche e lievi, ma sono anche un inno allo spirito che questo antico dio incarna, che nei nostri giorni così convenzionali è profondamente travisato e negletto.

Le Quattro maschere di Dioniso seguono i tempi musicali di Rapido, Alla marcia, Adagio e Ritmico.
 
Il violoncello ha un ruolo molto importante nella produzione musicale da camera di Beethoven che compose cinque sonate per violoncello e pianoforte distribuite nell'arco della sua vicenda compositiva, dal 1796 dell'op. 5, fino al 1815 dell'op. 102. Quest'ultima sonata, come la prima, fu pensata da Beethoven per le qualità  straordinarie del violoncellista francese Jean Pierre.

Fu infatti questo celebre virtuoso, insieme allo stesso Beethoven, a eseguire per la prima volta le due Sonate, al cospetto del re di Prussia. Si nota in questa sonata il grande impegno compositivo, di una concretezza straordinariamente precoce, rivelato da una scrittura assai impegnativa e serrata per entrambi gli strumenti.
 
Ultima composizione, pubblicata da Chopin nel 1847, la Sonata op. 65 in sol minore per violoncello e pianoforte, suo più importante lavoro cameristico che ne segnala la vena di romantico visionario, coraggiosamente isolato. La Sonata impegnò molto il maestro polacco sia sul piano intellettuale che su quello della traduzione formale e strumentale delle idee, tanto che ebbe bisogno di un arco di due anni per concluderla (1845-1846), con molti esperimenti e ripensamenti, riprese ed abbandoni.

La Sonata fu dedicata al celebre violoncellista Auguste Franchomme, il quale la eseguì con lo stesso Chopin al pianoforte nel febbraio del 1848, alla Salle Pleyel di Parigi in uno dei suoi ultimi concerti.

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