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Viterbo - Picchiarelli e Miccini (Rc) intervengono sulla corruzione e sui tagli agli ospedali
"Ecco perché alla fine pagano sempre i cittadini"
Viterbo - 30 luglio 2009 - ore 18,45

Riceviamo e pubblichiamo
- Oggi, sfogliando le pagine degli organi di stampa, balzano agli occhi due notizie, apparentemente diverse ma figlie in realtà dello stesso male e conseguenze della stessa incapacità di guardare alla tutela dei diritti delle comunità locali privilegiando invece il privilegio di alcuni.

Altri due arresti per un nuovo caso di corruzione alla Asl, questa la notizia di oggi, e ciò rende doverosa una riflessione sulle modalità attraverso le quali la Asl è stata gestita in questi anni, ritenendo grave il fatto che, questo emerge da questa nuova ondata di arresti, appalti e gestioni di servizi affidate da questa azienda siano stati oggetto di episodi di corruzione , (non ci appassiona sapere per responsabilità penale e personale di chi ).

Nel contempo, per far quadrare i conti, almeno questa è la ragione addotta a sostegno della scelta, qualcuno decide di chiudere i presidi ospedalieri della nostra provincia ( Civita Castellana, Tarquinia, Acquapendente e Ronciglione ).

Proviamo a ragionare: chiudono gli ospedali, togliendo presidi che rappresentano una garanzia dal punto di vista sociale soprattutto per gli anziani e le categorie sociali più deboli, e nel frattempo emerge un quadro di corruzione desolante e preoccupante.

Pare quindi che le vittime di queste scellerate scelte siano sempre gli stesi, i cittadini, le persone in carne ed ossa, quelle persone che anziché vedere tutelati i propri diritti e la propria salute, li vedono sopraffatti in ragione di bieche speculazioni e di scelte ragionieristiche.

Allora ci poniamo una domanda.

Di fronte ad un quadro che sembra ledere i diritti degli individui due volte, la prima pagando sulla propria pelle le scelte derivanti da corruzione e clientelismo, la seconda imponendo scelte di “apparente rigore” e quindi impedendo loro persino di avere un presidio ospedaliero nel loro territorio, ci rivolgiamo al presidente Marrazzo, che, di fronte alle dimissioni del direttore Aloisio, sarà chiamato ad individuare un sostituto.

Non al ceto politico , non alle lobby, ma ai diritti ed al rigore morale, a questi criteri deve rispondere la nomina del nuovo direttore generale della Asl, specie per dare una risposta seria ed efficace agli anni di sprechi indegni della giunta Storace che hanno lasciato un’eredità di milioni e milioni di euro.

Diamo un segnale, dimostriamo che la salute è davvero un bene comune del quale gli enti locali hanno rispetto ed a cui vogliono dare tutela.

Forse sarebbe ora che a pagare, anziché i cittadini, siano coloro che fino ad ora hanno speculato e tramato sulla loro pelle.

Invece di chiudere gli ospedali, proviamo a cercare nei conti correnti dei vari dirigenti, funzionari corrotti, forse lì troveremmo le risorse.

Giuseppe Picchiarelli

Massimo Miccini

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