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Viterbo - Lettere
Storia di Rocky, un cane lupo in cerca di famiglia
Viterbo - 31 luglio 2009 - ore 11,55

Rocky
Riceviamo e pubblichiamo - Caro direttore, conoscendo la sensibilità del suo giornale sullo specifico argomento, ci permettiamo di segnalare la vicenda del cane lupo Rocky, nostro recente assistito.

Si tratta di una storia simbolo, in cui l’estrema linea che separa l’esito tragico dall’auspicabile lieto fine, è costituita soltanto da funzionari coscienziosi e provvidenziali che, tra mille difficoltà, hanno deciso di applicare, con avvedutezza e realismo, ciò che la legislazione vigente già da tempo prevede.

Ovvero che la proprietà di un cane è regolata da precisi meccanismi giuridici e che la perdita di essa, a prescindere dalla manifestazione di volontà del proprietario, non interrompe l’obbligo legale di mantenere, a proprie spese, ma a cura e vigilanza degli organi preposti, il suo benessere e l’eventuale percorso di recupero per una nuova adozione.

In nessun caso può essere consentito l’abbattimento per semplice dichiarazione da parte del proprietario di cessata volontà a provvedervi e, ove personale in possesso della qualifica di pubblico ufficiale aderisse, in qualsiasi modo, a tale illegale decisione, si applicherebbero per esso le aggravanti specifiche previste dal codice penale, oltre all’inevitabile procedura disciplinare interna.

Questo, per ora e nello specifico caso, non è avvenuto e nell’interesse generale, ancorchè del nostro cliente a quattro zampe, ci fa piacere darne atto, segnalando pubblicamente l’opera meritoria dell’Asl viterbese, che invitiamo a proseguire nella strada intrapresa, facendo in qualche modo giurisprudenza, certi che i cittadini sapranno apprezzare e aiutare funzionari capaci e intelligenti.

L’intervento di competenza avrebbe qui avuto termine, ma il nostro assistito, in ciò agevolato da una sua interpretazione estensiva delle norme garantiste, insiste per una dichiarazione spontanea personale e noi, previa invocazione all’intervento moderante del grande dio dei cani lupi, riteniamo non del tutto dannoso lasciargliela fare, perché, se è vero che “ci sarà pure un giudice a Berlino”, se anche il cliente s’ingegna per trovarlo è meglio…

Lupotti & De Canibus


Salve a tutti, io mi chiamo Rocky e sono un bellissimo pastore tedesco a pelo lungo di circa due anni. Sono nato bravo, bravissimo, ma così ,purtroppo,non si può dire dei miei padroni.

E, infatti, prima sono finito in mano a uno che mi ha cresciuto ignorante, alternando smancerie a irrazionalità, poi questo, preso da nuovi interessi, mi ha affibbiato a un altro, che mi ha tenuto legato a una catena e lasciato lì per mesi, solo in compagnia della mia rabbia crescente e della mia voglia di libertà.

Ma voi avete idea di che cosa significa stare a catena per giorni e giorni, senza vedere nessuno, senza nulla da fare, con una vita che pensi possa essere al di la del muro, una vita piena di odori e di luce, di buona pappa e belle cagnette, di corse e di coccole da parte di un vero padrone che io immaginavo esistesse anche per me!

E così, un bel giorno, sissignori, bello davvero, l’ho fatto e lo rifarei, sono scappato, ho rotto le catene, ho saltato la recinzione e oplà, c’era la vera vita al di fuori, io lo sapevo, me ne sono andato a zonzo, mi sono rotolato nell’erba e ho corso, fino a farmi venire il fiatone, non ho fatto nulla di male, tranne vivere e mentre me ne stavo tranquillo per fatti miei, mi sono visto arrivare il mio padrone, si fa per dire, quello della catena, che mi voleva legare nuovamente.

Io ho fatto per andarmene, ma quello mi ha afferrato, io mi sono divincolato, quello urlava e… e… ecco, qui non ricordo bene e mi consigliano di non ricordare, ma mi dicono che un morsetto, piccolo piccolo, forse ci sia scappato e io sono corso via.

E qui cominciano i guai seri, da illegale, sono diventato fuggitivo, si sono mobilitati tutti, io ho cercato di spiegare l’accaduto ma, a un certo punto, qualcuno mi ha sparato addosso e… no, non sono morto, magari era meglio, era sonnifero, mi sono ritrovato in prigione, sorvegliato a vista, con la qualifica di pericoloso, ma, mondo gatto, non vi sembra di esagerare?

Sia come sia, la mia vita si svolgeva tra le sbarre di una piccola gabbia, dove non entrava mai nessuno, dicevano che ero agitato, che saltavo e ringhiavo, ma voi che avreste fatto al mio posto?

Non riuscivo a capire quale fosse la mia colpa e perché mai tutto questo accadeva a me.

Poi sono caduto in depressione, ho visto che attorno a me, rigidamente separati, c’erano altri colleghi di sventura e che la vita non aveva più speranza, niente libertà, nessuna possibile fuga, solo il lento trascorrere di un tempo sempre uguale e sempre più disperato.

Ma un bel giorno, una dottoressa, così la chiamavano tutti, mi ha preso, meno male, in simpatia, mi è venuta a trovare, mi dava bocconcini deliziosi e, soprattutto, mi faceva i grattini e mi ha spiegato, con un linguaggio lupesco comprensibile, si vede che aveva studiato, la situazione.

Allora, il mio padrone, non mi voleva più, per fortuna, ho detto io, ma pretendeva che mi abbattessero, si, che mi giustiziassero, proprio come nei film, con un’iniezione letale, cose da pazzi, lei mi ha detto che questo non lo avrebbe permesso ed io ci ho detto che le vorrò sempre bene ed ero serissimo, come solo noi lupi sappiamo essere.

La dottoressa mi ha fatto uscire dalla prigione, mi ha fatto portare in una specie di caserma, dove la vita è molto diversa, mangio bene, mi addestro, apprendo l’educazione, gioco e corro e so che mi devo comportare bene.

Io ce la metto tutta e qui aspetto che anche per me arrivi l’ora di avere una nuova vita e finalmente un padrone vero, giusto e bravo, che mi prenda per sempre con sé, perché io non lo abbandonerò mai e non m’importerà nulla se sarà ricco o povero, potente o umile, egli sarà il mio padrone e guai a chi tenterà di separarmi da lui!

Ecco qua, vi ho detto tutto, più o meno, vi ho descritto la semplice non vita di un povero lupo, colpevole soltanto di avere desiderato cose normali, capitato in mani sbagliate.

Grazie Direttore, quello del giornale e quello mitico, il quale so che esiste e da lontano sovrintende tutto, grazie cara dottoressa e grazie ai tuoi colleghi, che mi avete dato una possibilità, non vi deluderò, ma tu caro padrone/a potenziale vieni presto, portami via con te, la vita è breve, la mia più della vostra e io non vorrei sprecarla così!

E poi, credete a me, l’esistenza con noi lupi ha colori molto più vivaci! Wuf!!!

Per contattare Rocky: 3294284183

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