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Riceviamo e pubblichiamo - L’ospedale è dei tarquiniesi e guai a chi ce lo tocca. Sono molto soddisfatto degli interventi fatti sia dai consiglieri di maggioranza che da quelli dell’opposizioni durante il consiglio comunale straordinario di giovedì sera: finalmente Tarquinia su un tema così importante si dimostra unita nella battaglia e pronta a difendere strenuamente ciò che le appartiene.
Condivido totalmente l’intervento del sindaco Mazzola che ha chiesto di lasciare da parte i colori politici ed unire le forze, pronti, se necessario a scendere in piazza per ribellarci a dei dictat imposti dall’alto senza un minimo di concertazione. Siamo stufi di vedere politici che si ricordano della nostra città solamente in campagna elettorale ed una volta eletti, pensano di fare il buono ed il cattivo tempo sul nostro territorio.
I tarquiniesi come hanno già dimostrato in passato, sono capaci di dar vita a battaglia che raramente perdono. Sono invece molto rammaricato per l’intervento del consigliere Rabuffi, primario di anestesia, che nel suo monologo infinito è riuscito a parlar bene solamente del reparto di ortopedia, per carità diretto magistralmente dal primario Selvaggini. Ma cosa possono pensare ora i primari degli altri reparti?
L’ospedale di Tarquinia è una primizia in tutti i reparti e questo sono i fatti a dimostrarlo; basti vedere il flusso di pazienti che dai paesi limitrofi, soprattutto Civitavecchia, si recano nel nostro nosocomio. Trasformare il nostro ospedale in una struttura a ricovero diurno in cui si perdono circa 2/3 dei posti letto oggi disponibili, è una scelta irresponsabile, inaccettabile ed inammissibile.
Noi saremo pronti a scendere in campo a fianco del Sindaco e di tutto il consiglio comunale per difendere ciò che è nostro. Nessuno e sottolineo nessuno può decidere del nostro futuro senza prima averci interpellato.
Bruno Catini
Presidente Ass. Politico-Culturale IdeAzione
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