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Viterbo - Lettere - Scrive Maria Letizia Casciani
"Ma le poste non sono un servizio pubblico?"
Viterbo - 31 luglio 2009 - ore 18,00

Riceviamo e pubblichiamo - Gentile redazione,

circa un mese fa ho inviato una mail in cui descrivevo la situazione pressoché disastrosa del recapito della posta negli anni scorsi nel quartiere Paradiso, dicendomi tuttavia abbastanza soddisfatta di ciò che accadeva nel mio nuovo quartiere, il Pilastro.

Forse sono stata un po' precipitosa: nel mese di luglio le riviste alle quali sono abbonata (diversi settimanali ed alcuni mensili) mi sono state recapitate una sola volta, il che vuol dire che in quindici giorni il postino è passato una volta.

Ho telefonato una prima volta, quindici giorni fa, e il responsabile del recapito mi ha risposto che lui fa quello che può con il personale a disposizione.

Alla mia osservazione che questo è un servizio pubblico e che quel servizio è stato da me già pagato all'atto della sottoscrizione dell'abbonamento, ha risposto che questa è la situazione. Punto. Dopo quindici giorni, visto che ancora una volta le lettere, le riviste, non erano state consegnate, decido di richiamare.

Per tutta risposta l'impiegato mi dice due cose: 1) che quello che dico è falso 2) che non intende continuare ad ascoltare una mentitrice e mi attacca il telefono in faccia.

Dopo di che il numero del portalettere non risponde più e se si chiama arriva la solita, dolce voce, che consiglia di rivolgersi ad un numero verde per eventuali reclami.

Ma le poste non sono un servizio pubblico? E se la posta non viene consegnata, non si configura un'interruzione di servizio pubblico?

Maria Letizia Casciani

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