In particolar modo, e cito sue testuali parole "Addio quindi alle inchieste del giornalismo non condizionato, cui tanto deve il Paese per la scoperta dei casi più eclatanti di corruzione di colletti bianchi e politici" mi sembra che in realtà queste tanto acclamate indagini giornalistiche non abbiano poi mai portato a nulla di particolarmente eclatante, anche perché, sappiamo benissimo come i media traggono determinate informazioni, vuoi dalle procure o dai tribunali, e spesso ancor prima che le stesse siano ufficialmente disponibili.

Ma questo, come le ho anticipato è una mia valutazione dell'aspetto che io, non condivido con lei.

Il punto che però mi interessa ribadire, è piu' che altro riguardo a notizie o informazioni, false e tendenziose che spesso voi giornalisti date, senza conoscere esattamente la realtà dei fatti ma che pubblicate solo al fine di ottenere l'odience richiesta.

Mi creda le parlo per esperienza personale, e le dirò inoltre che, quando ho contattato la giornalista in questione, la stessa mi ha subito risposto: "Esiste il diritto di replica".

Qui secondo me, non è una lotta continua a smentite o falsità, ma si tratta esclusivamente che, in prima analisi, ogni buon giornalista, non dovrebbe mai pubblicare notizie senza averne la certezza matematica, perché, cosi facendo, rovina, o eleva il buon nome di una persona.

Per cui, in conclusione, almeno secondo me, è giusto punire chi, come voi, che dovrebbe essere sempre imparziale nel dare la giusta informazione, travisa la realtà a suo esclusivo interesse....

Enzo Morano