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La carica dei mille e più.
Scaduti termini e presentate le liste, tanti sono gli aspiranti a un posto da consigliere comunale, nelle ventinove amministrazioni in cui si va al voto a giugno.
Tanti ai nastri di partenza, per un numero ben più ridotto di spazi a disposizione.
In totale sono novantacinque le liste presentate. Il record spetta a Civita Castellana. Che tocca quota quattordici, di cui otto soltanto per Gianluca Angelelli, candidato sindaco del centro sinistra. E se a sinistra si viaggia uniti su un unico nome, altrettanto non accade nel Pdl. Diviso tra Angeletti e Parroccini.
Mentre ammonta a più di 250 la carica dei consiglieri. Fra questi, c'è anche un nome noto a Viterbo, andato in trasferta per l'occasione: Andrea Scaramuccia. Sempre a Civita Castellana c'è il maggior numero di candidati sindaco, otto in tutto. Su un totale in tutti i comuni chiamati al voto, di 79.
Dici sindaco e dici maschio. La gran parte di aspiranti primi cittadini sono uomini. Le donne sono soltanto cinque.
Il più giovane si presenta a Bassano in Teverina. E' Alessandro Romoli. Classe 1984, un venticinquenne cui risponde l'esperienza di Vincenzo Belcapo, il candidato sindaco più grande. Del 1939.
Molti i nomi noti alla ricerca di consensi e di conferme. Tra questi c'è Francesco Bigiotti, consigliere provinciale, che a Bagnoregio prova a fare il salto da vice a sindaco. Raccogliendo l'eredità di Erino Pompei.
Ma da palazzo Gentili, arrivano anche Francesco Battistoni, che a Proceno cerca la conferma, come Domenico Manglaviti a Monte Romano, Maurizio Palozzi a Canepina e Giuseppe Picchiarelli a Orte.
A Tuscania, invece, da registrare il ritorno di Regino Brachetti. Mentre a Bolsena ci prova il giovane assessore dell'amministrazione Equitani, Paolo Dottarelli. Si troverà contro Mario Ricci. Uno che sa come difendersi. Non per niente è avvocato.
Fra i comuni che per ultimi hanno chiuso la lista, c'è quella del Pd a Montefiascone, il cui ballottaggio fra Trapè e Cimarello, il partito lo ha chiuso soltanto sabato sera, a ridosso della cena con Massimo D'Alema.
Una tornata elettorale che ha messo a dura prova le segreterie delle formazioni politiche e gli equilibri classici, destra sinistra. Schemi rotti in più di un Comune. Scelte giuste? L'ardua sentenza dopo il sette giugno.