 |
| L'assessore Purchiaroni |
|
|
|
- In tre anni, un progetto cullato per trentasette anni potrebbe vedere la luce.
E' la riunificazione della biblioteca comunale degli Ardenti a piazza Verdi e quella provinciale in viale Trento. Unite sotto uno stesso tetto, con la famiglia che cresce. Visto che entra a far parte del progetto l'università della Tuscia.
Stamani è stato firmato il protocollo d'intesa fra i tre enti. Dalla carta alla pratica, porterà la nuova biblioteca alle ex caserme di via Palmanova, struttura di proprietà dell'ateneo.
Dove troverà spazio il patrimonio di 250mila volumi del consorzio biblioteche, cui si aggiungono i 300mila portati in “dote” dall'università. Spesa massima preventivata sei milioni, tempo stimato, tre anni per portare l'opera a compimento.
L'immobile è ceduto in comodato d'uso gratuito per un periodo di quarant'anni, rinnovabile.
“Da 37 anni – ricorda l'assessore Fabrizio Purchiaroni – si cerca una sede, che oggi abbiamo individuato nella struttura grande 4800 metri quadri. Vicino alle vecchie sedi e con parcheggi. Sarà una biblioteca importante e tecnologicamente all'avanguardia”.
Con una platea d'utenti che si amplia.
“Oltre ai normali fruitori del consorzio biblioteche – spiega il rettore Marco Mancini – ne beneficeranno anche gli studenti. Al contempo i cittadini entrano nelle strutture dell'ateneo. Non credo che altrove siano stati siglati finora accordi simili”.
Soddisfatti, ovviamente, il presidente della Provincia Alessandro Mazzoli e il sindaco Giulio Marini. Il primo ha ricordato l'ex assessore Renzo Trappolini che ha curato per l'ente il progetto, cui è seguito Furietti.
Firmato il protocollo, ora si apre un'altra fase, di progettazione e ricerca fondi. Per scrivere finalmente l'ultimo capitolo.
