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Viterbo - Duro intervento del capogruppo Pd in apertura del consiglio di oggi
Sposetti: “Sul Bilancio la giunta non rispetta le regole”
Viterbo - 11 maggio 2009 - ore 17,15

Ugo Sposetti
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- “Sul Bilancio ancora una volta misuriamo il fallimento della giunta Marini. Il punto relativo all’esame e alla discussione del documento non doveva essere inserito all’ordine del giorno, visto che non c’è traccia di un atto deliberativo da parte della giunta. Se applicassimo alla lettera le regole il Bilancio, già slittato, non potrebbe essere approvato neanche entro fine maggio”.

Così il capogruppo del Partito democratico in consiglio, Ugo Sposetti, intervenendo oggi in apertura dei lavori.

“Il 20 aprile – ricorda Sposetti – ci siamo lasciati con una votazione unanime per tornare qui a discutere del Bilancio del Comune. Da parte nostra, abbiamo richiesto un ulteriore punto: oltre alla discussione del Bilancio, volevamo ascoltare la conclusione della vicenda delle precarie degli asili nido. Si tratta di una decisione presa in consiglio: va bene discutere le urgenze ma se alla data di oggi, come riferito in commissione, il Bilancio non ha avuto un atto deliberativo da parte della giunta, significa che qualche problema c’è”.

“Il sindaco – continua il capogruppo del Pd – ha parlato sulla stampa di un Bilancio senza tagli. Ma se non c’è la delibera di giunta, stiamo parlando del nulla. Se non c’è un numero, un giorno, un’ora di adozione, il presidente del consiglio non avrebbe dovuto inserire il punto all’ordine del giorno. Questo è quello che prevede il regolamento”.

“Nelle passate sedute, avete dichiarato – insiste, rivolgendosi alla maggioranza – che il Bilancio sarebbe stato approvato in seguito perché erano slittati i termini. Una risposta che non ho condiviso prima e che non condivido ora. Se fossimo fiscali, il Bilancio non potrebbe essere approvato secondo i termini. Anche se fosse stato deliberato dalla giunta, non essendo nel fascicolo consegnato, il risultato non cambierebbe”.

“Sulla vicenda delle precarie – conclude – il consiglio ha deliberato all’unanimità ben due volte. Mi verrebbe da chiedere a cosa valgono le deliberazioni all’unanimità se poi non viene dato loro seguito. A distanza di un anno dall’apertura della vertenza, dopo un ordine del giorno e due atti deliberativi, non abbiamo ancora una risposta. Non è questo il modo di operare, tanto meno di amministrare”.

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