:::::    
Logo TusciaWeb
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Civitavecchia | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | TusciawebTV | Velina | Nonsololibri
Tutto casa  Tutto vacanze Tutto automobili  Tutto viaggi


Comitato degli iscritti Filcem Cgil: "Tagli continui, urge un contronto con i sindacati"
Centrale di Montalto di Castro al collasso
Viterbo - 11 maggio 2009 - ore 20,30

Riceviamo e pubblichiamo - L’assordante silenzio degli impianti della Centrale di Montalto, delle Istituzioni e degli EE.LL.

Nella riunione del Comitato degli Iscritti della Filcem- Cgil della centrale di produzione Enel SpA di Pian dei Gangani tenutasi in data odierna, si è dibattuto sul particolare momento che vivono i lavoratori (diretti e indotto) relativamente “all’andamento” anomalo dei gruppi della C/le e relativamente agli articoli apparsi su alcuni quotidiani nazionali e locali, che prospettano soluzioni “diversificate” sul sito di Montalto di Castro.

Prima di entrare nel merito delle questioni inerenti alla categoria, l’assemblea esprime solidarietà alla popolazione della Regione Abruzzo colpite da un terribile terremoto e, tal proposito, si invitano tutti i lavoratori alla sottoscrizione volontaria promossa dalle Confedarazioni Sindacali Cgil-Cisl-Uil.

Sulla particolare funzionalità della C/le (di fatto inutilizzata), il Comitato considera che tale situazione è conseguenza di vari fattori quali:
- la forte crisi economica (globale) e il conseguente crollo dei consumi sia delle industrie energivore sia di utenza vincolata.
- l’inserimento nel mercato di nuovi produttori di energia che grazie al mercato “drogato” (CIP 6) hanno la precedenza su altri impianti.
- l’inverno piuttosto mite ha favorito una riduzione dei consumi e le abbondanti precipitazioni e nevicate rendono disponibili grandi quantità di acqua per le produzione idroelettrica.

Il Comitato ritiene inoltre preoccupante i riflessi negativi di tale crisi sul dato occupazionale – con gravi perdite di posti di lavoro nelle varie imprese – e dei lavoratori impegnati nei “ nuovi mestieri” che non hanno nessuna forma di tutela e poca considerazione nel dibattito politico e parlamentare.

Nello specifico della funzionalità dei gruppi, si mette in evidenza l’alto livello di professionalità del personale operante nella nostra C/le che, attraverso i loro saperi, consentano delle performance ai singoli gruppi al limite di una inimmaginabile “flessibilità” per un grande sito termoelettrico, tanto di essere disponibili e competitivi in qualsiasi momento dalla richiesta del mercato elettrico. Nonostante questo l’azienda ha ancora in mente altri tagli che sembrano finalizzati non solo a un'ulteriore riduzione dei costi ma a un'eutanasia dell’impianto stesso.

Questo unito ai possibili scenari apparsi sui giornali su un “futuro” nucleare ci fa riflettere sulla tormentata vicenda del nostro sito, e ci chiediamo (tralasciando per ora considerazioni circa il nucleare) che ne sarà nel frattempo dei tanti lavoratori dell’Enel e delle Aziende dell’indotto; anche di fronte ad un silenzio assordante da parte delle Istituzioni e degli EE.LL. che pure dovrebbero preoccuparsi delle ricadute che avrebbero le mobilità dei lavoratori (sia per questo sito che per quello che le ospiterà) o peggio dei licenziamenti.

Pertanto auspichiamo un nuovo clima politico di interlocuzione costruttivo e di strategia industriale tale da individuare un programma di gestione e di coesione sociale nel territorio partendo da un punto fermo, che il nostro impianto è parte integrante del sito e dei servizi a rete.

La riorganizzazione delle funzioni tra Stato-Regioni e gli EE.LL., indica una forma di “Federalismo Fiscale” che, vista in chiave di un possibile nuovo sistema industriale, potrebbe aprire una strada verso un “Federalismo Energetico” -cooperazione tra territori e i servizi a rete - che permetta una riduzione dei costi esterni alle imprese con possibili benefici sul costo del lavoro, riduzioni delle tariffe, qualità migliore del servizio.

Proprio oggi è uscito sui giornali locali un articolo in cui l’Enel spiega che di Viterbo è una delle principali province per numero di azionisti (6.383) e la seconda nel Lazio per numero di dipendenti, circa 500. Inoltre, continua l’Enel, nel Lazio è presente una potenza totale di 5.676 MW (di cui 3.600MW a Montalto) e 64.693 km di rete.

Vediamo un attimo come l’Enel nel corso degli anni ha contemporaneamente disatteso le promesse fatte a suo tempo di fronte a tutte le Istituzioni dato che i posti di lavoro tanto sventagliati si sono drasticamente ridotti fino quasi a dimezzarsi.

Nella centrale di Montalto nel 1996 lavoravano circa 700 persone (350 Enel + 350 indotto) oggi siamo a circa 350 (200 Enel + 150 indotto); in distribuzione poi l’Enel ha chiuso le sedi di Civitacastellana, Orte, Montefiascone e Montalto di Castro portando il numero dei dipendenti da 250 a circa 150, la situazione non va meglio nel settore Gas.

Per tali ragioni e per le preoccupazioni esposte durante i lavori del Comitato, si propone di approfondire la nostra riflessione a un confronto con la RSU e le organizzazioni sindacali FLAEI-CISL e UILCEL-UIL locali e Regionali.

Riteniamo altresì che tali tematiche debbano essere trattate unitariamente con le CGIL-CISL-UIL di Viterbo per dare la massima garanzia ai lavoratori relativamente al loro futuro.

Giancarlo Conti
Comitato degli Iscritti della Filcem Cgil Centrale Pian dei Gangani Montalto di Castro

Copyright 2009 TusciaWeb - Chi siamo - pi: 01829050564