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Viterbo - Bartoletti replica Orlando
"Ognuno si faccia gli aeroporti suoi"
Viterbo - 12 maggio 2009 - ore 17,00

Riceviamo e pubblichiamo
- Provate ad immaginarvi cosa succederebbe se uno dei nostri parlamentari locali si occupasse delle vicende strettamente legate alla Sicilia o alla Valle d'Aosta?

Eppure il siculo, Leoluca Orlando invece di occuparsi degli aeroporti di Catania, Palermo e del neonato aeroporto di Comiso, dove sulla realizzazione e fattibilità non ha speso nemmeno una parola, si prodiga a tuonate moniti catastrofici contro il realizando scalo della Tuscia. Moniti, che peraltro sembarno ciclostilati, da una di quelle migliaia di e-mail che ogni giorno invadono le nostre caselle di posta elettronica, a firma del solito sparuto gruppo di profeti di sventura.  

Ci spieghi, l'illustre parlamentare perché allora  lo scalo di Viterbo dovrebbe inquinare più di quelli siciliani, che tra l'altro hanno fatto la fortuna di quelle terre?

Ci spieghi perché a proposito dello scalo di Comiso, Leoluca Oralndo, ha taciuto; mentre ha combattuto una battaglia solo ed esclusivamente sulla proposta del Sindaco di Comiso di cancellare il nome dello scalo intitolato a Pio La Torre. Forse a Comiso inquinava e faceva rumore solo il nome dello scalo? 

Che tristezza si prova davanti a sentenze emesse senza alcuna motivazione plausibile, da personaggi che tutto al più conoscono la nostra realtà per aver studiato geografia alle elementari.

Che tristezza difronte ad un inqualificabile atto di bassa lega teso a demolire un lavoro che da anni il nostro territorio sta portando avanti con grande sacrificio.

Che ne sanno costoro della nostra realtà?

Che ne sanno costoro che 56 comuni su 60 della provincia di Viterbo hanno deliberato all?unanimità a favore dell?aeroporto di Viterbo, così come hanno fatto 3 comuni umbri e 6 toscani?

Che ne sanno costoro che il 90% dei viterbesi secondo uno studio condotto da una nota università romana - sono entusiasti per l'arrivo dell'infrastruttura aeroportuale viterbese?

Dove erano i salvatori del pianeta quando al Parlamento europeo si votato la normativa che invita gli stati membri a proliferare gli aeroporti? Dove erano quando sono stati realizzati gli ultimi 20 scali europei che hanno fatto la fortuna economica ed occupazionale delle città che li hanno ospitati? Dove erano due anni fa quando si parlava quotidianamente di terzo aeroporto del Lazio?

Eppure oggi la Tuscia e il suo futuro sembra essere materia d?interesse nazionale e sovranazionale, ma solo per critiche a scelte effettuate; mai per proposte costruttive.

Prima di prendere carta e penna, forse, l'illustre parlamentare dell''Italia di Valori, avrebbe potuto parlare con il suo dominus Antonio di Pietro, grande sostenitore dello scalo viterbese, che in una calorosa lettera a sua firma inviata al nostro Comitato, esprimeva, in qualità di Ministro delle infrastrutture, tutta la sua approvazione e sostegno allo scalo della Tuscia.

Recentemente nel partito dell'ex Pubblico Ministero milanese, a causa di questi ed altri corto circuiti, le tirate d'orecchio sono all'ordine del giorno. E forse ce ne sarà una anche nei prossimi giorni.

È per questa approssimazione, cari sapienti uomini di mondo, che il vostro autorevole contributo né ci piace né ci serve.

Giovanni Bartoletti
L'Assessore all'aeroporto di Viterbo

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