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Rapporto di Confartigianato - "Giustizia sempre più lenta: i ritardi costano alle imprese 2,3 miliardi"
A Viterbo per le cause civili quasi 2 anni d’attesa, 11 anni per i fallimenti
Viterbo - 13 maggio 2009 - ore 17,00

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Gli imprenditori di Viterbo e Provincia, per avere giustizia in una causa civile, devono attendere in media 721 giorni, ovvero 1 anno 11 mesi e 26 giorni, tra primo e secondo grado di giustizia. Per una procedura fallimentare l’attesa arriva in media quasi a 11 anni. Tali ritardi costano molto alle piccole medie imprese della Tuscia, ben 2.269 milioni di euro la spesa media nazionale.

Un rapporto dell’Ufficio studi di Confartigianato ha rilevato tempi e oneri della giustizia cosiddetta “lumaca”, mettendo in luce un netto peggioramento della situazione, soprattutto negli ultimi dieci anni: la durata media di un procedimento di fallimento si è allungata di 2 anni, 4 mesi e 7 giorni, con un aumento del 39,3%.

Nel dettaglio, il costo del ritardo per la riscossione di crediti è di 1.198 milioni di euro, mentre il costo indotto dagli ingenti ritardi nelle procedure concorsuali obbliga le imprese a sostenere maggiori oneri finanziari, incrementando in tal modo del 14,5% le perdite dei fallimenti che sono già enormi e ammontano a 7.400 Milioni di euro.
Numeri tanto negativi da collocare l’Italia al 169° posto nella classifica dei 181 Paesi monitorati dalla Banca Mondiale per la maggior durata dei procedimenti civili.
A livello regionale, il Lazio si colloca al 2° posto per i maggiori costi per le imprese con il 13,4%, al 14° posto, invece, per quanto riguarda i tempi. Per i fallimenti, il rapporto dell’Ufficio studi di Confartigianato, ha rilevato che le situazioni più critiche si registrano in alcune regioni del Sud Italia,ma a Viterbo la situazione non è migliore: la durata media della procedura di chiusura del fallimento è di 3960 giorni, ovvero 10 anni 10 mesi e 10 giorni.

Una delle cause della eccessiva lunghezza dei procedimenti della giustizia italiana è certamente determinata dalla elevata litigiosità. La litigiosità civile, misurata data dal rapporto tra procedimenti civili pendenti (procedimenti di cognizione ordinaria) e popolazione, è pari a 1.732 procedimenti ogni 100.000 abitanti ed è notevolmente differenziata sul territorio. In particolare, si è osservato che nel Lazio si registrano 526 cause di I e II grado pendenti ogni 100.000 abitanti.

Inoltre, da rilevare come il fenomeno dei tempi lunghi della giustizia civile convive anche con un’offerta decisamente sovrabbondante di avvocati, la cui clientela è rappresentata per il 41,7% da imprese. In Italia vi sono 175.620 avvocati, con un’incidenza sulla popolazione quasi doppia rispetto agli altri paesi europei. Nell’esaminare, infine, i dati per Regione, è stato rilevato che nel mezzogiorno vi sono quasi il doppio di avvocati per abitante rispetto al Nord Est, 377 contro 195. Nel Lazio 465 gli avvocati per 100.000 abitanti. A Viterbo 555 risultano iscritti all’Albo.

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