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Oggi nella splendida sede di Palazzo dei Normanni a Palermo è stato approvato definitivamente lo statuto del Coordinamento Nazionale Enti Locali per l’acqua bene comune e la gestione pubblica del servizio idrico .
In Sicilia la privatizzazione dei servizi idrici ha introdotto forti disagi legati ad un ingiustificato e forte aumento del costo dell’acqua senza alcun miglioramento delle infrastrutture e dei servizi .
Durante l’Assemblea i sono susseguiti importanti ed accorati appelli di Sindaci di ogni appartenenza politica volti a bloccare il processo di privatizzazione dell’acqua .
Tutte le esperienze dalla Lombardia , Toscana , Lazio , Puglia , Sicilia hanno testimoniato il danno che si procura alle Comunità con la sottrazione alla gestione pubblica dell’acqua ed i conseguenti aumenti ingiustificati dei costi che in certi casi hanno superato i 2,5 euro a metro cubo .
L’Assemblea ha dato il massimo sostegno ad ogni iniziativa proposta ed in particolare alla proposta di legge regionale al Parlamento Siciliano per fermare la mercificazione dell’acqua .
Sull’acqua non si può lucrare e non può essere considerata bene di consumo , l’acqua è un diritto e la gestione deve essere priva di rilevanza economica .
L’acqua non può portare dividenti a chi furbescamente attraverso società si appropria del patrimonio pubblico di sorgenti , reti di distribuzione , sistemi di depurazione e poi aumenta i costi solo per fare facili utili.
Il coordinamento nazionale sarà lo strumento per affermare che l’acqua è un bene comune ed un elemento fondamentale dell’uomo , la cui difesa dalle speculazioni rappresenta una battaglia fondamentale per i diritti dell’uomo .
La Provincia di Viterbo avendo deliberato l’adesione al Forum ha partecipato a pieno titolo all’Assemblea portando lì esperienza della nostra gestione del servizio idrico con una società interamente pubblica .
La nostra esperienza apparentemente unica in Italia è stata molto apprezzata , essa rappresenta l’unica forma gestionale , compatibile con la legislazione in atto , che può fondare la gestione su criteri di solidarietà , partecipazione democratica , trasparenza , efficacia e coerenza con il principio di “acqua bene comune”
Come dice Muhammad Yunius , premio nobel per la pace : può essere un investimento avere imprese con finalità sociali , dove il punto discriminante non sarà la massimizzazione dei profitti , ma l’entità dei benefici sociali attesi .
Credo che la nostra esperienza Viterbese possa entrare in questo magnifico concetto se nel suo piano d’investimenti sarà in grado di dimostrare che il suo valore non sono i dividendi ma il concorso al bene dell’uomo e del pianeta .
Garantendo l’acqua pubblica difendendone la qualità è un modo per concorrere alla difesa della dignità dell’uomo.
Tutti i Comuni possono aderire all’Assemblea Nazionale per rafforzare questa battaglia di Civiltà .
Bengasi Battisti
Consigliere provinciale di Viterbo