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1300 controlli nel Viterbese, da giugno a dicembre - Inca Cgil: "Si tende a tagliare le prestazioni"
Partono le verifiche Inps sulle pensioni d'invalidità
Viterbo - 15 maggio 2009 - ore 11,50

Riceviamo e pubblichiamo - Nel 2009 sarà effettuato dall’Inps un piano straordinario di 200mila accertamenti, a livello nazionale, di verifica nei confronti dei titolari di indennità di invalidità civile.

Nella nostra provincia verranno effettuati 1300 controlli a partire dal 11 giugno 2009 e fino al 31 dicembre 2009.

Gli invalidi che verranno sottoposti a verifica su un campione casuale stabilito da Roma verranno avvisati 30 giorni prima con lettera di convocazione.

Nel caso le commissioni di verifica rilevino l’insussistenza dei requisiti sanitari l’Inps provvederà alla immediata sospensione cautelativa delle provvidenze economiche e alla successiva revoca che decorre dal momento della visita.

E’ evidente l’intenzione di restringere la platea degli utenti che usufruiscono di questa prestazione. È un’iniziativa che tende a tagliare le prestazioni agli invalidi.

Il rischio maggiore di revoca delle prestazione investirà anche gli invalidi per malattie oncologiche, poiché la commissione medica valuterà lo stato al momento del richiamo a visita e dunque se l’interessato avrà al momento attenuato o reso latente la malattia per interventi chemioterapici, potrebbe essere considerato in buono stato di salute e dunque vedersi revocare il beneficio, anche se la malattia non ha ancora compromesso altri organi o apparati del paziente.

Questa nuova ondata di verifiche provocherà inoltre ulteriori disagi e allungamento sui tempi di liquidazione delle prestazioni economiche per chi viene riconosciuto invalido, provocando ulteriori ritardi sull’erogazione dell’indennità economica che spesso rimane l’unica fonte di sostentamento per alcune famiglie.

Quindi citroveremo di fronte a un peggioramento dei forti disagi che già si registrano nella nostra provincia.

Nella provincia di Viterbo il tempo medio di attesa tra la presentazione della domanda alla Asl e la liquidazione della pensione è di circa sette mesi, tempo relativamente breve se consideriamo che la prima visita viene fatta entro i tre mesi dalla domanda e che sono necessari una serie di passaggi tra diversi enti, prima di arrivare al pagamento effettivo della prestazione economica.

Non va meglio per gli accertamenti di invalidità civile di cittadini affetti da patologie oncologiche.

La visita in questo caso deve essere effettuata entro 15 giorni dalla presentazione della domanda.

La commissione è tenuta al rilascio immediato di una copia provvisoria del verbale di accertamento, che dovrebbe consentire da subito la fruizione delle provvidenze economiche nonché la richiesta dei permessi lavorativi (L 104) per cura personale e assistenza familiare. In realtà questo non avviene.

L’esperienza maturata tutti i giorni presso gli uffici del nostro Patronato Inca-Cgil rilevano che questo tipo di verbale provvisorio non viene preso in considerazione da parte dell’Inps per il pagamento dell’invalidità in quanto l’ente avvia la liquidazione della provvidenza solo dopo aver ricevuto il verbale definitivo dalla commissione, vanificando l’intento di velocizzare l’erogazione della prestazione, proprio in quei casi dove l’urgenza dell’erogazione è essenziale.

Ulteriori disagi si rilevano inoltre in caso di revisione dell’invalidità civile, quando cioè la prestazione è stata riconosciuta fino ad una data di scadenza.

In questi casi l’Inps deve comunicare alla Asl i nominativi degli invalidi da richiamare a visita di revisione, almeno quattro mesi prima della scadenza in modo che ci sia il tempo per espletare tutti i passaggi burocratici prima della scadenza della prestazione.

In realtà la Asl chiama gli interessati a ridosso della scadenza così che, anche in caso di riconferma dell’invalidità, la prestazione economica viene sospesa per diversi mesi salvo procedere in seguito al pagamento con gli arretrati.

Tutto ciò ha un peso importante se di considera che l’invalidità civile è una prestazione particolare, concessa in casi oggettivamente delicati e pieni di disagio, che necessitano da parte di tutti gli Enti interessati di una sensibilità ulteriore al fine di garantire almeno il sostegno economico.

In molti casi la prestazione di invalidità è necessaria per garantire le cure basilari per un soggetto che attraversa una fase difficile della propria vita e che più che mai ha bisogno di accedere ai servizi senza dover affrontare ostacoli burocratici.

Molto può essere fatto tramite la collaborazione tra gli enti interessati anche e soprattutto con la condivisione degli archivi informatizzati e l’invio dei documenti per via telematica. In questo senso è necessario uno sforzo nella gestione politica di Asl e Inps che tutti noi auspichiamo.

È certo che questi ulteriori controlli provocheranno ulteriori forti disagi alle persone che purtroppo usufruiscono della prestazione.

Non certo ai furbi, che sicuramente ci saranno stati, ma sui quali sarebbe bastato già il controllo e la verifica della commissione medica.
C’è bisogno dunque della massima attenzione e assistenza, non per coprire le false rendite, ma per garantire alle persone colpite da invalidità la continuità della prestazione.

Il patronato Inca Cgil ha già attivato tutte le strutture nella nostra provincia affinchè in caso di verifica ci sia una assistenza adeguata ed eventualmente attivare tutti gli strumenti vertenziali per non perdere la prestazione.

L’invito dunque è di rivolgersi, non appena gli interessati riceveranno la lettera di convocazione dell’Inps, presso gli uffici dell’Inca Cgil, dove verranno fornite tutte le informazioni necessarie.

Inca Cgil Viterbo

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