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Viterbo - Vibrato intervento di Daniela Bizzarri, consigliera di parità in Provincia
Stupro di Montalto, la giovane vittima abbandonata da tutti
Viterbo - 16 maggio 2009 - ore 17,10

Daniela Bizzarri, consigliera di Parità della Provincia di Viterbo
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Riceviamo e pubblichiamo - Venerdì 15 maggio, al Tribunale dei Minori di Roma, si è svolta una nuova udienza, relativa allo stupro perpetrato a Montalto di Castro da 8 ragazzi minorenni ai danni di una ragazza di 15 anni.

Credo che tanti lo ricorderanno per lo scalpore che suscitò in tutt’Italia. Come promesso alla giovane ieri c’ero anche io.

Stamani dalla stampa apprendo la soddisfazione degli avvocati dei ragazzi imputati, con tanto di megafoto di uno di essi.

E’ vero, in un processo c’è chi è soddisfatto e chi da una parte continua a piangere la sua disperazione e la sua rabbia.

Sono stata fatta allontanare dall’aula proprio da questi avvocati, ma perché la mia presenza li infastidiva tanto?
Non avrei potuto disturbare, ma sicuramente avrei assistito a quella sceneggiata dei pentimenti, delle scuse, e della confessione comprensiva del fatto che la ragazza non era stata consenziente, come dichiarato inizialmente.

In ogni caso, è vero che le leggi vanno rispettate, ma se non sono giuste ritengo che vadano cambiate.

Dico questo perché molti non sanno che in processo di minori, paradossalmente possono parlare solo gli avvocati degli imputati, ma non hanno la parola gli avvocati difensori della parte lesa, che devono andare presto in tribunale e lasciare la loro memoria al Pm, come hanno fatto ieri gli avvocati Agnese e Piermaria Sciullo e Claudia Razzolini, si può proprio dire “La Legge non è uguale per tutti”.

Per quanto riguarda la messa in prova per i ragazzi, mi auguro che questo serva a farli crescere e a meditare seriamente su che genere di atto hanno compiuto, anzi parlando con i genitori di un ragazzo che non erano stati fatti entrare in quanto il medesimo era diventato maggiorenne, mi sono messa anche a loro disposizione, qualora avessero bisogno di un mio aiuto, in quanto passati i primi momenti, capisco quanto anche per loro la cosa sia drammatica.

Ma una domanda se la dovrebbero porre tutti, avvocati ragazzi e genitori: che fine ha fatto la ragazza, come sta, come si sente, i suoi genitori cosa stanno passando?

E invece neanche una parola! Nessuno si è chiesto e ha chiesto notizie. Vergogna!
Solo la mamma di un ragazzo alla fine è andata a chiedere scusa alla mamma della giovane, la quale però le ha categoricamente rifiutate, in quanto “quelle scuse” dovevano essere arrivate due anni fa.

In ogni caso voglio dirlo io come sta la ragazza, perché l’opinione pubblica deve vedere tutte e due le facce della medaglia, e perché alla fine non è possibile che si passi da parte lesa ad imputata.

La giovane, da due anni, vive in uno stato di depressione totale: ha attacchi di panico, non riesce a stare sola quando la sera si fa buio, i genitori non accendono la tv, perché i fatti analoghi che emergono la mettono in un grave stato di agitazione, ha perduto due anni di scuola perché non è riuscita ad inserirsi neanche in una scuola romana, ha smesso anche di lavorare perché tutti la guardavano. Esce solo con la sorella e il fratello e qualche cara amica che non l’ha abbandonata.

Sicuramente da come stanno andando le cose, potrà contare su un risarcimento, ma non sempre con i soldi si può comprare tutto, ne restituire la gioia di vivere.

E che dire poi di tutte le persone tra avvocati di grande fama, grandi politici, grandi donne, che quanto è accaduto il fatto hanno infuocato il telefono dell’avvocato Sciullo e della famiglia della giovane, promettendo gratuiti patrocini, costituzioni di parte civile, aiuti economici alla famiglia. Dove sono finiti?

A me dispiace che con il mio ruolo istituzionale, in base alle nuove normative non posso fare più di tanto, ma come persona, come madre e come donna, nessuno mi potrà impedire di dare e fare tutto quello che sarà possibile.

Daniela Bizzarri
Consigliera di Parità della Provincia di Viterbo

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