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Viterbo - Cna - Proposto uno studio sulle tariffe orarie da depositare presso la Camera di Commercio
"Le imprese di carrozzeria non possono lavorare sotto costo"
Viterbo - 18 maggio 2009 - ore 16,00

- Affollata assemblea provinciale degli autoriparatori a Viterbo, nella sala riunioni della Cna.

La partecipazione di una settantina di imprenditori all’iniziativa organizzata dall’associazione sul rapporto tra le imprese del settore e le compagnie di assicurazione, ha segnalato una situazione particolarmente critica: l’impresa è obbligata dall’innovazione tecnologica a investire nella formazione continua e nelle attrezzature, anche quando i bilancio non lo consentono, ma la crisi economica, che ha come riflesso un calo sensibile della domanda, e la posizione dominante assunta dalle assicurazioni la stanno mettendo in ginocchio.

“Bisogna reagire con determinazione e pretendere che si compia una operazione trasparenza, a tutela delle aziende e dei consumatori”, hanno detto i presenti. E il confronto, al quale sono intervenuti il segretario della Cna, Adalberto Meschini, il responsabile dei carrozzieri, Luca Fanelli, e il segretario nazionale di Cna Servizi alla Comunità, Mario Turco, si è concluso con proposte chiare. La più importante riguarda la riproposizione di una esperienza realizzata unitariamente dalle associazioni di categoria a Grosseto, con risultati positivi: uno studio, da affidare all’Università e da effettuare con il sostegno della Camera di Commercio, sui costi e sulle modalità di calcolo delle tariffe orarie delle carrozzerie nella provincia di Viterbo, per disporre di uno strumento che consenta di determinare, grazie a precisi elementi di carattere tecnico, un raggio attendibile per la tariffa oraria. Questa ricerca dovrebbe essere poi depositata presso l’Ente camerale.

“Alcuni gruppi assicurativi propongono alle carrozzerie contratti che configurano con evidenza la condizione di ‘lavoro sotto costo’. Come può una impresa in regola lavorare a 20 - 24 euro l’ora?”, è l’interrogativo posto da Fanelli, che ha poi in primo piano altri due aspetti contestati dagli operatori. “Le compagnie vogliono gestire direttamente i pezzi di ricambio, inviandoli in conto lavorazione alle carrozzerie. Queste ultime diventerebbero così semplici prestatori d’opera. Ciò è inaccettabile. Così come non possiamo permettere che siano le assicurazioni a indicare al cliente -ha proseguito- l’azienda alla quale rivolgersi per la riparazione del danno”.

“Si mette in discussione l’idea stessa della carrozzeria come impresa che investe sulla qualità, gestisce l’intero processo della riparazione a regola d’arte ed è responsabile del lavoro eseguito nei confronti del proprio cliente. L’imprenditore non può diventare dipendente delle compagnie di assicurazione, devono esserne rispettate la dignità e la professionalità”, ha sottolineato Meschini.

“Non ci stiamo a un mercato della riparazione cosi pesantemente condizionato -ha affermato Turco-. La Cna ha già invitato le imprese a non sottoscrivere gli accordi con le assicurazioni. Nello stesso tempo, ha intrapreso azioni ai livelli europeo e nazionale: nel primo caso, stiamo lavorando per un tempario unico da adottare nei Paesi dell’Unione; nel secondo, abbiamo chiesto al governo l’apertura di un tavolo politico che metta insieme tutti i soggetti del mercato dell’autoriparazione (assicurazioni, associazioni di categoria e associazioni dei consumatori e periti di infortunistica stradale), al fine di elaborare un protocollo comune, una sorta di codice etico che fissi i principi base per il governo delle relazioni commerciali tra le assicurazioni e le carrozzerie, gli ambiti di competenza e i reciproci interessi di tutti gli attori in campo”.

Il segretario nazionale di Cna Servizi alla Comunità ha inoltre illustrato le proposte per una efficace modalità di gestione del sinistro attraverso l’istituto della “cessione del credito” (dal cliente al carrozziere) e ha annunciato una iniziativa volta a colmare un vuoto normativo nel Codice delle assicurazioni private, prevedendo la libertà di scelta della carrozzeria di fiducia da parte del consumatore.

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