- “La variante di Grotte e gli altri punti all'ordine del giorno non c'entrano niente. E' il sistema che va cambiato”.
Dopo le polemiche sollevate dal rinvio della terza commissione per mancanza del numero legale, interviene il presidente Claudio Ubertini.
“Non è possibile ogni volta – spiega – venire in commissione per poi girare negli uffici, arrivare in ritardo, rimanere fuori. Che i consiglieri del Pd erano presenti, me ne sono accorto dopo. Erano fuori anche loro.
C'è un orario. Se si dice alle nove, a quell'ora si deve cominciare. Esprimo disappunto anche per i miei colleghi di maggioranza. Comunque l'appello e le procedure sono state seguite come da regolamento.
E dalla prossima volta rispetterò il regolamento in modo rigoroso. Per tutto”.
Una ragione c'è. “Le commissioni - continua Ubertini – costano. Siamo in quindici, c'è un segretario, i consiglieri hanno un gettone di presenza.
Spero che anche gli altri presidenti seguano il mio esempio”.
Sulla variante di Grotte Santo Stefano, invece: “Ripeto che il rinvio non c'entra nulla – conclude – oltre tutto non è corretto dire che l'appalto ci sarà a ottobre. Essendo una gara europea non ci sono i tempi.
E non per colpa del rinvio di stamani”.