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Lettere al direttore - Scrive Michele Uselli
"Noi giovani dimenticati"
Viterbo - 21 maggio 2009 - ore 3,10

Riceviamo e pubblichiamo - Egregio direttore,
 
Il mio nome è Michele Uselli,ho 19 anni ed ho un sogno,diventare giornalista.

Per questo oggi le scrivo, per iniziare a cercare di costruire il mio sogno,segnalando a lei e la Sua redazione come un ragazzo di 19 anni si trovi ad affrontare una vita difficile e problematica  nella nostra Viterbo.

Viterbo appunto,piena di storia e gloria ma soprattutto piena di ragazzi con poche prospettive di vita, i quali crescono completamente abbandonati a se stessi dalle istituzioni dedite alla formazione scolastica.

Noi ragazzi appunto, diplomandi, ci troviamo a scegliere cosa fare del nostro futuro senza avere le giuste indicazioni da parte di persone qualificate a farlo.

Infatti,noi che ci troviamo a frequentare le scuole superiori, precisamente l'ultimo anno, non riceviamo minimamente indicazioni sulle possibili scelte post diploma.

I motivi da me appurati sono due
- scarso interessamento da parte della scuola d'origine nell'indicare una possibilità per il futuro
- mancanza totale o quasi di personale addetto esterno, facente parte di facoltà anche di zona che si propone ad illustrare l'offerta formativa.

 
La cosa sinceramente mi preoccupa molto poiché se le facoltà, soprattutto della zona, non si occupano minimamente di convincere un ragazzo a scegliere un certo tipo di studio, non capisco allora come le scuole superiori se ne possano occupare.

Questa è solo una delle tessere del puzzle della vita di noi giovani viterbesi.
Le falle sono molte, dalla mancanza di informazione alla mancanza di servizi basilari per una città "giovane" come Viterbo.

Il potenziale turistico potrebbe essere quintuplicato se solo tutti ci impegnassimo a rendere la nostra città più attraente di quanto non lo sia per la sua storia.
Ci sono servizi, soprattutto per i giovani, che sono all'ordine del giorno nelle altre città turistiche.

Ad esempio le porto una mia esperienza.
Nel 2007, all'età di 17 anni, conobbi dei giovani, come me, portati nella nostra città dal Tuscia Opera Festival.

Una sera decidemmo di andare tutti insieme a ballare ma il problema era che a Viterbo, appunto manca il servizio notturno delle navette che vanno dal centro alle discoteche.

Tale servizio nelle altre città è messo a disposizione dal comune,da noi,invece, è tanto se la notte si riesca a contattare un taxi.
Credo di potermi prendere la licenza di parlare a nome di tutti i giovani viterbesi i quali chiedono più sostegno da parte del comune, e scusate il gioco di parole, nel comune interesse.
 
Michele Uselli

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