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Viterbo - Lo propongono i consiglieri provinciali di Rc Miccini e Fortuna
"E' ora di fare il federalismo energetico"
Viterbo - 22 maggio 2009 - ore 17,00

Riceviamo e pubblichiamo - Sentiamo spesso parlare di federalismo fiscale e devoluzione, la materia riguarda autonomie più marcate dei livelli regionali e sub regionali, riconoscendo agli stessi la titolarità del governo del territorio.

Il federalismo fiscale può essere riconosciuto come una dottrina politico economica, che punta ad introdurre e garantire una proporzionalità fra le imposte riscosse in una determinata area territoriale di uno Stato e le imposte effettivamente utilizzate nel territorio di riferimento. Se ad esempio la provincia di Viterbo, intesa come ambito territoriale e comunità dei cittadini pagasse un milione di euro di imposte, le stesse dovrebbero essere poi in larga misura utilizzate sul territorio della provincia.

Un principio ed una dottrina quella del federalismo fiscale che non convince fino in fondo, lasciando aperti molti dubbi, anche perché in economia esistono le cosiddette esternalità, che dette in soldoni sono quelle conseguenze positive, ma più spesso negative, che derivano dai processi produttivi. Facendo un esempio banale, se una “fabbrichetta” dell’industrioso nord ha bisogno d’energia elettrica, e questa viene prodotta da una centrale a biomasse del viterbese (con griglia per l’incenerimento pronta al primo decreto emergenza rifiuti), l’esternalità, ossia l’inquinamento della centrale ricade sul territorio senza alcuna compensazione.

Fermo restando che non vi può essere alcuna degna compensazione per la salute sottratta ai cittadini, va affermato un principio per cui se un territorio ha bisogno di 1000 GWh, su quello stesso territorio non possono essere prodotte 10.000 o 100.000 GWh, come ad esempio avviene nella provincia di Viterbo, ma deve essere prodotta energia in maniera proporzionale al consumo del territorio stesso.

Riteniamo inoltre che il mercato dell’energia debba essere liberalizzato in favore dei cittadini e che i cittadini stessi possano costituire cooperative e consorzi in grado di produrre e vendere energia da fonti rinnovabili, sulla rete territoriale di riferimento, sviluppando così un doppio binario di sostenibilità, responsabilità e partecipazione effettiva.

Vi dovrebbe essere una logica simile anche per le infrastrutture, proprio per non consentire speculazioni e disastri ambientali, che senso hanno alcune megastrutture su zone pressoché agricole se non la speculazione e l’arricchimento personale a danno della collettività.

Pensiamo quindi che il favolistico aeroporto di Viterbo sia un opera dannosa e nociva per la salute pubblica, assolutamente contraria alle vocazioni del territorio ed al suo sviluppo sociale, culturale ed economico sostenibile. Ci chiediamo inoltre come una classe politica ed imprenditoriale che non sia stata in grado di sviluppare un polo termale adeguato, che avrebbe portato alla creazione di centinaia di buoni posti di lavoro, sia in grado di fare fronte alla realizzazione di una struttura tecnico organizzativa ultra complessa come quella di un aeroporto.

In conclusione, visto l’avvicinarsi delle elezioni amministrative ed europee, chiediamo ai cittadini di controllare da vicino i propri politici ed amministratori e di votare per chi difende la propria salute, il proprio territorio e sia in grado di mettere in campo soluzioni economiche che non compromettano il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti, ricette che siano in favore della collettività dei cittadini e non dei piccoli interessi di bottega di qualche imprendivendolo o politicante di turno.

I Consiglieri Provinciali
Massimo Miccini
Riccardo Fortuna
Consiglieri provinciale Prc

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