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Polizia - L'operazione ha coinvolto otto questure - Altri 4 in manette - La società operava nel settore delle intercettazioni
Bancarotta della Ies, arrestato ex colonnello a Tuscania
Viterbo - 26 maggio 2009 - ore 16,30

Fabio Zampaglione, capo della squadra mobile
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- Bancarotta fraudolenta della Ies Spa, un arresto anche a Viterbo.

Nella prima mattinata di oggi, 26 maggio, la polizia di Stato, su ordinanza del Gip del Tribunale di Milano Nicola Clivio, ha arrestato cinque persone per distrazione, dissipazione e ricettazione del patrimonio della Ies, società dichiarata fallita.

19 le perquisizioni domiciliari eseguite dalle questure di Milano, Roma, Ravenna, Rimini, Perugia, Catania, Casetta, Viterbo.

Il capo della squadra mobile viterbese Fabio Zampaglione e i suoi uomini hanno arrestato a Tuscania A.N., del '46, ex colonnello delle forze armate. Ed hanno sequestrato una quantità ingente di documenti. L'accusa è di ricettazione fallimentare.

Oltre a A.N., sono finiti in carcere: B.V., del '53, per bancarotta fraudolenta distrattiva, bancarotta fraudolenta documentale, ricettazione fallimentare; M.M, del '70, G.F., del '70, D.R., del '73, tutti per ricettazione fallimentare.

I reati contestati sono legati al fallimento della Ies Spa, società nata nel 1987 che opera nel settore della sicurezza, al servizio di una clientela privata, e nel settore delle intercettazioni telefoniche e servizi di intelligence per la pubblica amministrazione, assumendo in quest'ultimo ramo un ruolo di primo piano sull'intero mercato nazionale.

La figura di riferimento della società e il protagonista principale delle sue vicende sarebbe, secondo gli inquirenti, B.V..

Stando alle indagini, B.V. si sarebbe reso responsabile, tra il 2004 e il 2007, di distrazione e dissipazione patrimoniale, con costante impoverimento del patrimonio sociale.

B.V., sempre secondo gli inquirenti, avrebbe agito per arricchirsi creando appositamente una confusione nelle carte della società.

Alla società sarebbe stato sottratto un milione di euro circa, oltre a migliaia di computer e altre attrezzature.

Dal mese di gennaio 2009, le indagini hanno consentito di ricostruire la complessa cessione di attrezzature della Ies a un'altra società, la Global Intelligence srl.

Funzione analoga nella vicenda ha avuto la Italcons srl.

All'avvicinarsi della bancarotta di Ies, consistenti risorse sono state distratte a vantaggio di Italcons, circostanza che ha permesso a B.V. di continuare la propria attività imprenditoriale.

Attività che consisteva nel noleggio di attrezzature e nell'esecuzione di intercettazione su incarico dell'autorità giudiziaria.

Attualmente la stessa Italcons è in liquidazione e grazie all'attività di intermediazione M.M., noto commercialista di Ravenna, B.V. ha cercato di fare confluire sulla Global Intelligence i rapporti commerciali già avviati con diversi uffici giudiziari.

Massiccio il quantitativo di attrezzatura proveniente sia dalla Ies, sia dalla Italcons srl e trasferito alla Global Intelligence.

A tutta l'operazione, secondo gli inquirenti, hanno preso parte M.M., amministratore di fatto della Global Intelligence, A.N., amministratore unico della stessa società, G.F., direttore tecnico e D.R., tecnico operativo.

Le indagini sono tuttora in corso.

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