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La replica del sindaco a Oreste Massolo
Marini: "Se devo dimettermi, mi dimetto da sindaco"
Viterbo - 27 maggio 2009 - ore 1,30

Giulio Marini
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Riceviamo e pubblichiamo - Leggendo la considerazioni di Oreste Massolo in riferimento alla mia intervista al Messaggero mi trovo d'accordo su due passaggi.

Il primo relativo alla premessa in cui Massolo disegna un rapido quadro del mio modo di agire, nel segno del confronto civile e della ricerca di soluzioni ampiamente condivise: è un atteggiamento che fa parte del mio carattere, che Massolo ha saputo ben individuare, e lo ringrazio per quello che considero un attestato di stima nei miei confronti.

Il secondo relativo all'affermazione "Il lamento non paga", anche questo un tratto distintivo del mio modo di essere e agire.

Mi sembra infatti che, ben lontano dal lamentarmi, mi sono rimboccato le maniche e mi sono messo al lavoro. E non certo da solo.

Credo che le mie dichiarazioni nell'ambito dell'intervista siano state mal interpretate.

Non si è mai soli quando il 62% dei concittadini ti vuole a Palazzo dei Priori. C'è un sostegno generale e quotidianamente sentito dei miei concittadini, c'è una Giunta e una maggioranza con cui si lavora, insieme, da un anno, affrontando piccoli e grandi problemi.

Attenzione: non sto dipingendo un quadretto da Mulino Bianco.

I problemi che ci siamo trovati ad affrontare, riguardo le società partecipate, costituiscono una priorità assoluta per noi.

Non è la prima volta che affermo che ci sono stati errori di valutazione, una mancata capacità di conduzione delle società: ma non mi si dica che abbiamo taroccato la campagna elettorale. Nessuno ha nascosto nulla.

Massolo sa bene che gli elettori, oggi, hanno raggiunto una consapevolezza e uno spirito critico che, per fortuna, li tiene lontani da situazioni poco chiare. Gli elettori sanno scegliere.

E hanno scelto una coalizione che ha dimostrato di amare chiarezza e trasparenza: non è un caso o un'azione propagandistica la nostra scelta di dare incarico ad un legale che possa vagliare le responsabilità e arrivare alla richiesta di risarcimento economico nella questione partecipate. La ritengo una prova di grande onestà del centrodestra.

Massolo parla poi delle mie dimissioni da deputato. Previsione errata.

Non ho paura di riconoscere gli errori e, se così fosse, se la mia percezione del gradimento della città nei confronti dell'azione amministrativa dovesse mostrarsi negativa, non esiterei a presentare le dimissioni da sindaco.

Perché, caro Massolo, sempre e comunque, è ai cittadini che va l'ultima parola e il mio rispetto per le loro scelte è sacro.

Giulio Marini

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