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Viterbo - Parte l'iniziativa del Prc a livello regionale
Una carovana per bloccare l'aeroporto e non solo
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 28 maggio 2009 - ore 14,30

Mario Ricci
- La carovana è pronta a decollare. Senza fare scalo a Viterbo.

Partita dalla città dei Papi per fare scalo a Fiumicino, Latina, Frosinone e Ciampino, l'iniziativa di Rifondazione Comunista a supporto di una proposta di legge regionale che vuole mettere ordine nel trasporto aereo nel Lazio e nei rispettivi scali. Presenti e futuri.

Con un'idea precisa su quello di Viterbo. Non si deve fare.

“Ciampino – spiega il consigliere regionale Ivano Peduzzi – rappresenta un problema serio per la salute della popolazione, non solo della cittadina, ma per l'intera area romana che lo circonda”.

Per questo si vogliono spostare i voli a Viterbo. Peggio che mai per Rifondazione.

“Sarebbe la devastazione – precisa il segretario provinciale Mario Ricci – del territorio e della sua vocazione agricola e turistica”.

Per meglio rendere l'idea, stamani è stato organizzato un incontro alle piscine Carletti, a pochi passi dalle sorgenti sulfuree.

“Provate a immaginare – continua – cosa diventerebbe questo posto, sorvolato ogni pochi minuti da un aereo in decollo o in atterraggio”.

Ciampino deve chiudere e Viterbo non deve aprire. Sembra un problema senza soluzione.

Invece c'è – osserva Peduzzi – ed è estremamente semplice. Occorre puntare su Fiumicino, dove spostare molti dei voli che oggi fanno riferimento a Ciampino”. Alle compagnie low cost piacendo.

“Inoltre – continua – lo scalo di Latina oggi militare, potrebbe ospitare un'altra parte dei voli, visto che lì hanno già le infrastrutture e la ferrovia arriva praticamente dentro lo scalo.

L'impatto sarebbe di sicuro meno devastante rispetto al progetto viterbese”.

Ma l'aeroporto a Viterbo è visto anche come un'occasione di sviluppo economico e per nuovi posti di lavoro.

“Provate a chiedere a Ciampino - osserva Mario Ricci – benefici di questo genere non ne ha portati. Dove sta quest'occupazione di cui tutti parlano?

Il problema vero di Viterbo è rappresentato dalle infrastrutture, dalla Cassia alla Trasversale, passando per la ferrovia. E' su questo che la Regione deve impegnarsi.

La guerra fra province non ha senso, il governo regionale non può sottostare a queste logiche”.

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