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Tarquinia - Volge al termine la terza edizione - Il 30 maggio
Festa di chiusura della Giostra delle contrade
Viterbo - 29 maggio 2009 - ore 13,30

- Con la Contrada di S. Antonio padrona di casa, si chiude questa sera in piazza Cavour l’edizione 2009 della Giostra delle Contrade.

Iniziata il 9 maggio scorso con l’inaugurazione della mostra “Giostra delle contrade nel tempo” presso la Sala Sacchetti della Società Tarquiniense d’Arte e Storia e con la consegna del Palio nelle mani del Gonfalone e la sua benedizione in piazza S. Stefano, la manifestazione ha avuto il suo clou con Palio del Saracino di domenica 17 maggio, che ha visto la vittoria della contrada di S. Antonio formata da Benedetto Leri (capitano), Daniele Leri, Franco De Mattia e Orfeo Pico.

Domani sera i 28 cavalieri e le dame delle sette contrade che hanno partecipato al palio saranno a piazza Cavour per festeggiare tutti insieme la squadra vincitrice.

La cena sarà aperta a tutti i contradaioli ma anche a chi (turisti e residenti) volesse unirsi alla festa per gustare piatti tipici tarquiniesi cucinati con prodotti locali come la pasta Etruschella (fornita dalla Cooperativa Pantano), la carne “maremmana” (della Cooperativa zootecnica viterbese) e le lumache (de La Chiocciola), il tutto accompagnato dal vino della Cantina Cerveteri.

A fine cena la Pro Loco Tarquinia procederà all’estrazione dei numeri vincenti della sottoscrizione a premi servita all’autofinanziamento della manifestazione.

Con questo ultimo atto si chiude insomma, tra il plauso di tutti, la Giostra delle Contrade 2009, che la Pro Loco di Tarquinia ha voluto riproporre quest’anno nella sua veste storica. Una tradizione datata XV secolo, quando nell’allora Corneto si svolse per la prima volta una particolare giostra tra le contrade cittadine - la Tarquinia medievale era divisa in contrade che prendevano il nome dalla chiesa del quartiere - in cui i cavalieri una volta l’anno, in primavera, si affrontavano in una gara di abilità e destrezza che prevedeva di centrare con la lancia un anello tenuto da un fantoccio raffigurante il nemico Saraceno. La squadra che effettuava il percorso migliore si aggiudicava il trofeo, un palio, da custodire fino all’anno successivo. Alla vittoria seguivano festeggiamenti nella piazza della contrada vincitrice con balli e banchetti e fino a tarda.

All’iniziativa hanno contribuito la Regione Lazio, il Comune di Tarquinia, l’Università agraria, con la collaborazione della Società Tarquiniense d’Arte e Storia, dell’associazione Artetruria e dell’associazione ippica Maremma Old Style.

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