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Viterbo - Comitato pendolari Roma-Firenze: "Gli orari estivi di Trenitalia ci pensalizzano"
"Presi in giro anche dal governo"
Viterbo - 29 maggio 2009 - ore 15,30

Riceviamo e pubblichiamo - Tra pochi giorni entra in vigore l'orario estivo di Trenitalia. E naturalmente i pendolari della Direttissima Roma-Firenze sono penalizzati pesantemente.
Ma questa volta la questione è ancora più grave, perchè la beffa non arriva soltanto dalle decisioni dell'azienda, ma anche dalla mancata applicazione di atti formali approvati dalla commissione Trasporti della Camera e quindi del Parlamento e quindi del Governo.

Appena tre mesi fa, il 24 febbraio 2009, veniva approvata all'unanimità in commissione una risoluzione (n. 7-00061 Meta: Mobilità dei pendolari e adeguamento infrastruttura ferroviaria) che impegnava il governo a (citiamo testualmente) “…intraprendere tutte le iniziative che assicurino, per gli anni 2010 e 2011, l'attuale frequenza e gli stessi tempi di percorrenza del servizio intercity tra Firenze e Roma, garantendone il passaggio sulla tratta strategica direttissima Firenze-Roma, fino a quando non verrà effettuato l'ammodernamento ed il quadruplicamento della linea ferroviaria; tale garanzia dovrà esplicarsi anche mediante accordi con Trenitalia che assicurino che la stessa Trenitalia non possa retrocedere tali treni sulla linea lenta, e prevedendo, quando ciò accada, cospicue penali da rifondere allo Stato ed ai passeggeri.

E il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Roberto Castelli nella seduta del 17 febbraio dichiarava: "... la disponibilità del governo ad accogliere la risoluzione, in un testo ulteriormente riformulato in modo da accogliere anche le osservazioni formulate nella seduta odierna...".

Invece veniamo a conoscenza dalla regione Toscana che già dal prossimo giugno sembra che sarà soppresso l’Ic Plus 578 Tevere che collega Roma e Firenze la mattina e che prevede fermate intermedie tra Orvieto Chiusi e Arezzo.

In forte dubbio c'è anche la sopravvivenza degli Ic Plus 579 e 594 Arno frequentati da centinaia di utenti che quotidianamente si spostano per lavoro o per studio.

Anche volendo credere che almeno l'Arno - per il 2009 - sarà in qualche modo “salvato”, la cancellazione del Tevere è un atto gravissimo, che segna un nuovo passo verso l'isolamento di città e interland di Umbria e Toscana e un ulteriore impoverimento delle loro economie.

Inoltre fa concretamente temere che il prossimo futuro sarà segnato dalla ridefinzione radicale di un trasporto ferroviario già penalizzante e al collasso, "in barba" a qualsiasi provvedimento.

I nostri stessi rappresentanti politici ci umiliano e ci offendono perché, pur essendosi impegnati a garantire con un atto pubblico istituzionale (la risoluzione di febbraio) il mantenimento dei servizi di trasporto, al momento di agire attuano ben altro!

Ci atteniamo ai fatti: evidentemente il Governo non ha nessun potere di contrattazione con Trenitalia, di cui lo Stato comunque rimane azionista unico. Ma l'a.d. Moretti ha carta banca su tutto? Si può ignorare platealmente una risoluzione approvata all'unanimità?

Ci sentiamo profondamente ingannati come cittadini e come elettori che ritenevano che le decisioni politiche non fossero solo belle parole e promesse. Evidentemente non è così.

Ci chiediamo allora quale sia il ruolo della Commissione Trasporti, visto che una risoluzione ufficiale non orienta le contrattazioni tra Governo e Trenitalia e soprattutto quale significato abbia per noi - cittadini ed elettori - credere nei “signori della politica”.

Comitato pendolari Roma-Firenze

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