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Vetralla - Tre Croci
La Doganella rinnova il rito del Focarone
Viterbo - 29 maggio 2009 - ore 18,00

- Una tradizione antichissima che La Doganella, piccolo ma attivissimo quartiere di Tre Croci, ha rispettato anche quest’anno. Stiamo parlando del Focarone, un’usanza che trae origine da riti lontani nel tempo, ma ancor oggi vivi e presenti, svoltosi la scorsa settimana nello spiazzo principale di uno dei più antichi borghi della frazione vetrallese.

Celebrato in passato in ogni rione trecrociaro, e fino a pochissimi anni fa nei pressi del campo sportivo dove veniva accesa – grazie all’impegno dei ragazzi del posto – una pira alta più di 10 metri, il Focarone si tiene ogni anno in occasione dell’Ascensione; un fatto della vita di Gesù descritto nei Vangeli e negli Atti degli Apostoli, festeggiato 40 giorni dopo la Pasqua.

Protagonisti, come ogni anno, donne, uomini e giovani de La Doganella che, oltre ad innalzare un fuoco di circa 5 metri d’altezza, hanno preparato per l’occasione un ricco banchetto, aperto a tutti, con Vinsanto, vinello casareccio e dolci fatti a mano dalle persone del vicinato.

Tra gli obiettivi, come ci ha detto Rodolfo Penna, protagonista dell’iniziativa assieme Fausto, Mauro, Marco, Duilio, Olga, Ada, Maria, Orlandino, Pina, Orsolina, Liliana e tante e tanti altri, “non solo la bellissima festa che ogni volta ci permette di stringere antichi e nuovi legami all’insegna della convivialità e della solidarietà, ma anche la necessità di salvare, conservare e tramandare un’importante tradizione”. Ad accendere il Focarone è stato, quest’anno, Fausto Brama.

Tocca infatti alla persona più anziana aprire il fuoco e “Fausto, visibilmente commosso, ha sostituito Orlandino che ha deciso di passare il testimone per permettere anche ad altri di vivere quest’emozione molto sentita – ci ha spiegato Penna – dagli abitanti del quartiere”.

In campo religioso il fuoco è sempre stato considerato come una forza ambivalente con connotati magici; benefico e distruttore al tempo stesso.

Nella mitologia greca ha la sua importanza. Basta pensare al mito di Prometeo che rubò il fuoco dall'Olimpo per salvare gli uomini e per questo fu condannato da Zeus a restare incatenato a una roccia dove un'aquila gli divorava il fegato che di notte gli ricresceva.

Nella mitologia romana ha assunto invece importanza Vesta, divinità posta a protezione del focolare domestico, che nasce per la necessità di mantenere sempre acceso un fuoco in casa e soddisfare i bisogni della comunità.

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