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Viterbo - Consiglio comunale andato avanti fino alle 2.45 - Rinviata al 4 giugno l'approvazione del bilancio
La lunga notte degli emendamenti
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 29 maggio 2009 - ore 3,30

- La lunga notte degli emendamenti bocciati.

Alla fine per i consiglieri comunali, un pesante bilancio di sbadigli. A palazzo dei Priori è iniziata alle 20 la discussione degli emendamenti, gran parte dei quali (552), presentati dall'Udc.

Saltata ogni possibilità d'accordo, la maggioranza con in capo il sindaco Giulio Marini è intenzionata ad andare fino in fondo.

Ovvero, discussione e votazione per ogni emendamento.

Con il risultato che a mezzanotte non si era ancora arrivati al numero cento.

Fino alle 2 e 45, quando si è deciso d'aggiornare la seduta a questo pomeriggio, con procedure più snelle nel passare al vaglio gli emendamenti. 

Che nelle intenzioni oggi saranno votati tutti.

Poi il 4 giugno, altra seduta di consiglio comunale per approvare il bilancio. Ieri notte, quando la seduta è stata interrotta, erano stati passati al vaglio appena 165 emendamenti.

Si chiama ostruzionismo. Messo sistematicamente a segno dai consiglieri dell'Udc con in capo Paolo Barbieri, intervenuto per ore su ogni singolo emendamento, chiedendo una volta a un assessore, l'altra a un consigliere di maggioranza, sostegno alle richieste del partito. Forse grazie a quest'esperienza ha scoperto d'avere un futuro da imbonitore, seppure tra i banchi del Pdl non abbia fatto proseliti.

A dargli una mano anche i colleghi del Pd. Alle 23.10 rientra Ugo Sposetti. Passano pochi minuti e la lettura degli emendamenti s'interrompe. Il capogruppo democratico prende la parola per avere chiarimenti sul parere sfavorevole dato per pochi casi dai revisori dei conti.

Riuscirà a parlare, coinvolgendo pure Rodolfo Gigli, per una buona mezz'ora. Barbieri sentitamente ringrazia.

Le proposte dell'Udc chiedono di volta in volta di spostare da una posta all'altra del bilancio 250 euro. Siamo agli emendamenti meno importanti e la media è di venti all'ora. Quando si arriverà a quelli pesanti, facile prevedere che la media oraria cali drasticamente. Si andrà ai tempi supplementari. Approvazione del bilancio oltre il 31 maggio. A meno che non si arrivi a un accordo con l'Udc, dopo il tentativo fallito ieri mattina.

Quando alle 20 è iniziata la lettura degli emendamenti, presiede il vice Micci. Confusione. “E' un consiglio comunale – si chiede Micci – o un'assemblea di condominio?”. Vista da fuori, più la seconda.

Qualcuno evoca il presidente Gabbianelli, qualcun altro, tra i banchi, come il consigliere Salza si domanda dove sia. “Chissà dove sta – dice – è la seconda sera che se ne va”. Arriverà poco dopo.

Nel frattempo, c'è fermento fra i banchi. “Se c'era Gabbianelli – dice Insogna (Pd) – stavate tutti zitti”. Ma la voglia di parlare passa di li a poco, con o senza presidente, pensando alla lunga notte (e forse non sarà la sola) che li aspetta. Alla lunga serie d'emendamenti.

Ogni volta 250 euro di spesa. Per le medicine a scuola, gli uffici, pezzi di ricambio, barriere architettoniche. Tutti bocciati. Gigli propone di rilanciare. “Chi vuole – spiega – con un sub emendamento può incrementare la cifra proposta se lo ritiene opportuno”.

Ma nella maggioranza c'è scontento. “Soldi dei contribuenti buttati”. E' il commento di alcuni sulla seduta fiume.

Si fanno le ore piccole, ma sentire a un certo punto Rodolfo Gigli lodare con un generoso utilizzo d'aggettivi, il lavoro del presidente Giancarlo Gabbianelli, ripaga della fatica.

Anche se resta un dubbio. Il capogruppo Udc era sincero o anche le lodi facevano parte dell'ostruzionismo per rallentare i lavori?

Troppo tardi. Gabbianelli ha già ringraziato e incassato.

Giuseppe Ferlicca

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